CalendAle, ogni ricetta vale. Non è mai troppo tardi.

 CalendAle , già, ma non è un po’ tardi per pubblicare un calendario?

Ne abbiamo visti, scaricati e ricevuti in regalo di tutti i tipi, forme e dimensioni, ma il Calendale ancora mancava.

Eppure, davanti a simili meraviglie, credetemi, non c’è pirelli, playboy, o suor germana che tengano.

tutti-gli-scatti-del-nuovo-calendario-pirelli-2016

Confesso di aver fatto un pensierino sul calendario dei pompieri francesi, che poi detto proprio alla francese “pompiers” attizza una cifra ed è un gran bel vedere, tutti i giorni di tutti i mesi. Di quelle robe che ti riconciliano con il mondo anche quando la gatta ti ha vomitato sul tappeto che hai trovato “proprio come lo cercavi” dopo lungo peregrinare, che ti è costato quanto una vasca a idromassaggio e che per farlo lavare devi accendere un mutuo.

Guardando il calendario pensi di accendere il tappeto, chiamare i pompiers e di farti un idromassaggio in compagnia.

calendario-2016-pompieri-francesi

Però, alla fine, ci ho un’età, non vivo in Francia e se anche ci vivessi non credo che sarei tanto fortunata da essere soccorsa da uno di loro.

Meglio pensare quindi a qualcosa di concreto e realizzabile, come i piatti che troverete nel Calend-Ale (cliccate per scaricarlo).

CalendAle, perché è della Ale. E la Ale, al secolo Alessandra Gennaro, è una persona che mi piace.

Ora, potrei decantarne le lodi dicendovi che ha una cultura sconfinata, che ha una ricchezza lessicale che è privilegio di pochi, che è disponibile e generosa, che è un vulcano di idee (è tra le fondatrici dell’AIFB e ideatrice del Calendario del cibo italiano, per dire) e tante altre cose. Tutte vere, però una così, con tre lauree ed un cervello che per entrare nel cranio sarà stato compresso con una pompa da sousvide, a me ispira una sacro timore reverenziale. E confesso che il lato che prediligo è quello più “semplice”, quello che emerge ogni tanto  quando percepisco nelle sue frasi e nei suoi racconti umoristici un briciolo di stanchezza, un filo di nostalgia, qualche rimpianto. Ecco, la sento più vicina a me: due mamme con figli lontani, due donne capaci di reinventarsi di punto in bianco, senza abbattersi mai.

Una donna che ha una vita un pizzico, ma proprio un pizzico, eh!, ingarbugliata, di qua e di là dal mondo, con affetti e radici sparpagliati, con rivoluzioni, evoluzioni ed involuzioni.

Ecco, quella è la Alessandra che mi piace di più. E’ la Van Pelt che oggi festeggia il suo compleanno.

Con qualche certezza e ancora tante domande, come è normale che sia quando si compiono 50 anni.

Benvenuta nel club, socia. Vedrai, non si sta tanto male.

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