Il dado vegetale si può fare in casa in tanti modi.
Ci sono alcune validissime ricette con il Bimby, ad esempio, o con altri sistemi, con precisa indicazione degli ingredienti e delle dosi.
I miei dadi da riciclo, invece, non sono mai uguali.
Intanto, non sono dadi. Ma li chiamo così perché ormai è nel gergo comune.
Non hanno due volte lo stesso sapore, perché seguono la stagionalità e… i miei menu.
Dato che odio gli sprechi, e sono sempre alla ricerca del modo di riciclare il più possibile, ogni volta che pulisco verdura, conservo gli scarti più commestibili.
Ad esempio, gambi di cavolfiore o broccoli, coste di sedano o verza, scarti di zucchine, melanzane, carote, patate, cipolle: ripulisco tutto dalle parti più rovinate, taglio a cubetti e metto da parte, nel freezer.
Quando ne ho in abbondanza, metto tutto in pentola a pressione, coperti di acqua, per mezz’ora dal fischio.
Frullo il tutto con il mixer ad immersione e poi setaccio con il passaverdure.
Rimetto sul fuoco ad asciugare, fino a quando diventa una crema densa.
A questo punto, faccio intiepidire, poi suddivido la crema di verdure in monoporzioni (io utilizzo uno stampo in silicone).
Faccio congelare (si, dopo la cottura si può congelare nuovamente senza problemi), poi tolgo dallo stampo e metto nei sacchetti da freezer.
All’occorrenza, ne basta uno per un brodo da risotto, da minestra, o per insaporire una zuppa, o un sugo.
I vantaggi di questo sistema sono:
- non aggiungo sale: è un conservante, ma con la surgelazione non serve, così posso dosarlo a seconda della preparazione in cui utilizzerò il dado vegetale;
- si conserva molto a lungo;
- aiuta a riciclare e, quindi a risparmiare;
- si può preparare in qualunque stagione;
- è naturale e genuino.
Il dado vegetale può essere utilizzato anche per insaporire sughi e ragù, oppure stufati, bolliti e anche il pesce.
Potete inoltre insaporirlo con sale e aromi e usarlo come salsa leggera di accompagnamento.