“The day after” è il titolo di un film del filone catastrofico tanto di moda negli anni 80, che ipotizzava la situazione dopo un attacco nucleare.
Considerato che una spaghettata di mezzanotte come si deve è anche peggio di un attacco nucleare, proviamo ad immaginare cosa succede il giorno dopo.
The day after la spaghettata, inizia molto tardi: se mangi fino alle 3 di certo non ti alzi prima delle 10, e pure a fatica.
L’erbetta del giardino, che fino al pomeriggio precedente era verde, vispa e arzilla e puntava energicamente verso il cielo, oggi è tristemente spiaccicata contro il terreno, calpestata da una mandria di bisonti inferociti con tanto di tribù indiana al seguito. Anche il colore sembra virare verso il grigiastro spento, ma forse sono gli occhi ancora mezzi chiusi che non mettono perfettamente a fuoco.
La pavimentazione del terrazzo è cambiata dal mattone rossiccio al bianco mollica di pane variegato di rosso pomodoro con qualche tonalità più scura dovuta al vino di accompagnamento.
In cucina si entra con cautela e in un punta di piedi: la più piccola vibrazione potrebbe causare il crollo delle cataste di piatti-pentole-bicchieri-scolapasta-stoviglie varie ammonticchiate su ogni superficie libera.
Ma quella specie di zombie che si aggira sonnolento , sembra non badare a tutto questo disastro: schiva abilmente gli ostacoli e si dirige verso il forno, dove sa che troverà ciò che darà un senso all’esistenza dopo la catastrofe e che con preveggenza e lungimiranza ha messo da parte la sera prima, nascondendo alle fameliche bocche presenti. Un po’ come si fa con le provviste nei bunker antiatomici, avete presenti?
Ed ecco lì, in tutta la sua appetibile bellezza… la porzione di spaghetti salvata dall’esplosione dell’atomica.
Perchè per noi, the day after spaghettata, vuol dire frittata di pasta!
Ingredienti per 4 persone:
- 300 g di spaghetti già conditi a piacere
- 6 uova
- 150 g di caciocavallo
- olio per friggere
Sbattere le uova ed aggiungere una parte agli spaghetti, mescolando bene per sciogliere il “gomitolo” di spaghetti che si sarà inevitabilmente formato.
Aiutarsi con la forchetta, ma meglio ancora con le mani.
Aggiungere l’uovo rimasto e il caciocavallo tagliato a tocchetti.
Scaldare l’olio in un tegame dai bordi alti, di 22/24 cm di diametro. L’ideale è la padella doppia che si capovolge, con i manici asportabili per poterla mettere anche in forno.
Versare l’impasto nell’olio e cuocere a fuoco medio, rigirando più volte per evitare che si attacchi.
Quando inizia a formare la crosticina, passare in forno e terminare la cottura a 180° per 10/15 minuti.
Apparecchiare con la tovaglia rustica a quadri, fregandosene del set, delle luci, o dei props per le foto.
Versare un bicchiere di allegro vinello rosso e gustare brindando alla vita.