Da dove sarà mai uscita l’idea di queste crepes al cocktail? Ovviamente, ricette simili (nel senso di astruse e improbabili) si studiano, inventano e realizzano in occasione delle sfide dell’MTChallenge.
L’MTC n.69, lo dico subito, è un delirio. Tremens, per dirla tutta. Se semo ‘mbriacati, per dirla proprio tutta-tutta.
Giulia Robert (la possino) di Alterkitchen, vincitrice della sfida precedente, ha scelto come tema la “cucina alcolica”.
E, se si trattasse di cucinare con l’alcool sarebbe anche semplice. Ma lei no, la perfida: ha deciso che si debbano prendere i cocktail famosi e codificati, scomporli e ricomporli, come i mattoncini lego, ma vedendoli doppi e col singhiozzo.
In ogni caso, mi è piaciuta da matti l’idea, altamente sfidante, di utilizzare gli ingredienti del cocktail in purezza, senza aggiunte. Ho scelto il “Brandy Egg Nog” che prevede l’utilizzo di 4 cl di Brandy, 5 cl di latte, 3 cl di sciroppo di zucchero, e 1 tuorlo d’uovo. Pochi, ma buoni.
Ho deciso di realizzare delle specie di crépes con una crema inglese e di decorarle con l’uva sotto spirito conservata questo autunno, visto che il brandy è acquavite d’uva, così non sono andata fuori tema.
Non so se la ricetta sia valida per il contest (ammetto di averci capito poco, ma dovevo pur provare i vari cocktail per capire quale fosse il più adatto, no?).
Non so nemmeno in quale categoria potrebbe rientrare: destrutturazione ortodossa, o eterodossa? Fedele, o eretica? Non ci avete capito nemmeno voi, vero? E allora, alla salute!
Crepes al cocktail “Brandy Egg Nog”
Per le crépes:
- 1 tuorlo
- Un cucchiaino di zucchero
- Un cucchiaino di latte
- Un pizzico di cannella
amalgamare con il frustino gli ingredienti fino a farli schiumare, poi cuocerli due minuti per lato in un padellino antiaderente.
Per la crema:
- 1 tuorlo
- 75 ml latte
- 30 g zucchero
- 2 cucchiaini di brandy
- Stecca di vaniglia
sbattere il tuorlo con lo zucchero. Portare ad ebollizione il latte con il brandy e la vaniglia, poi fare intiepidire e versare a filo sull’uovo.
Cuocere a bagnomaria mescolando fino a raggiungere la consistenza voluta.
Infilzare i chicchi d’uva su uno spiedino, intingerli nel brandy, poi fiammeggiarli e passarli nello zucchero. Usarli per decorare il piatto.
Con questa ricetta partecipo all’MTChallenge n. 69
Wow ottima proposta! Quell’uva!!! Mamma mia!
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In effetti l’uva era spaziale, pensa che ho caramellato tutto il barattolo per il Doc che chiedeva: “ancora, ancora!” 😀
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Non so perché, ma il tuo post mi ha fatto pensare a Guzzanti quando era alle prese con Quelo: “Cosa stiamo facendo su questa terra? Dove stiamo andando su questa terra?”.. per la serie, un sacco di dubbi, ma mi butto.
E ti sei buttata benissimo, su una interpretazione eretica, ma poco eretica, nel senso che gli ingredienti sono quasi solo quelli della ricetta del tuo cocktail, trasformati però in un piatto “normale”, riconducibile a qualcosa di già assaggiato (mentre l’interpretazione ortodossa prevede proprio di non aggiungere nulla -se non quel poco che ti serve per dare consistenza al cocktail, senza quindi variarne il gusto il bocca).
Mi piace moltissimo la tua ricetta: sei stata molto giudiziosa nel non aggiungere troppo, in modo da salvaguardare il gusto del cocktail originario, e sei anche rimasta molto il tema con il cocktail stesso, che è dolce ma non troppo e confortante, qualcosa da “bicchiere della staffa”, proprio come le tue crepes che vedo benissimo alla fine di una cena, come commiato.
Brava brava brava, anche per la scelta di un cocktail per nulla usuale!
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Ma grazieeeee! Ho i muscoli del collo in tensione da due giorni in attesa della “mazzata” che, però, non è arrivata. In compenso i tuoi commenti mi riempiono di gioia ed orgoglio. Wow, autostima a mille, grande MTC e grande Giulia 🙂
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eterodosso o eretico o quant’altro, per me coraggioso e ben concepito e argomentato e riuscito e stop!! bravissima!
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Ecco, direi che “coraggioso” è la parola giusta, ahahahah! :*
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Cosa posso dire, se non che adoro i dolci alcolici, e questo deve essere mooooooooooolto alcolico ^_^
Mi piace l’idea d provare a farla anche da me.
Ciao alla prossima e grazie di essere passata
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Prova, prova, poi mi dirai 😉 Grazie a te!
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Cara Anna Laura, io qui una cosa l’ho capita benissimo: mi scofanerei volentieri una (o più) porzioni di queste mitiche crêpes! E ne ho appena capito un’altra: VOGLIO QUELL’UVA!!!
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Vieni, che ne ho una vagonata di barattoli! :*
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Ma che bella idea e che bella presentazione. Complimenti davvero. Da rifare!
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Ma grazie!!! Un bacio :*
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e’ vero come dice Giulia qui sopra sembri Guzzanti e sembri anche me, pure io non trovavo la strada e mi son data all’alcol per vedere oltre la nebbia, le tue crepe comunque le vedo azzeccate e pure buone e invernali, da coperta sulle gambe e camino acceso per intenderci… alla salute! Vado a leggermi i finocchi di Ottolenghi…
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A volte è la strada che trova noi 😉 Grazie cara!
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la archiviamo nella casella più consultata, da tutti i palati che si rispettino- quella della “ricette buone”. Cosa ti pare? Bravissima!
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Direi che l’idea mi piace assai 🙂 Grazie mia cara :*
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