“Cucuzze, ciurilli, talli e tinnirumiiiiii!” Era la mia sveglia mattutina a primavera inoltrata, alle porte dell’estate, quando vivevo a Messina.
Permanenza molto breve, ma sufficiente a farmi amare la città e i “cugini” siciliani.
Ero una teenager e mi trovavo lì per punizione, a finire l’anno scolastico in un istituto privato, dopo essere stata elegantemente allontanata dalla scuola pubblica cosentina che frequentavo. E no, non vi racconterò il motivo (ne esistono ancora tracce sui giornali locali dell’epoca), ma vi dirò che quella punizione fu uno dei periodi più sereni della mia vita.
Mio padre, costruttore, aveva dei lavori in corso a Messina e, per seguirli meglio, risiedeva in città durante la settimana. Vicino casa sua c’era l’istituto “Modica” e iscrivermi fu il sistema migliore per non farmi perdere l’anno e tenermi lontano dal luogo del misfatto (!)
Una pacchia! La scuola mi piaceva, avevo trovato subito molti amici, adoravo andare in giro da sola alla scoperta della città (si, mi piaceva già allora ed è una passione che non mi ha mai abbandonato) e soprattutto ero lontana da mia madre, con la quale era scontro continuo.
Con mio padre stavo benissimo, la sera andavamo spesso al cinema -ricordo perfettamente le risate con “Altrimenti ci arrabbiamo“- e nei weekend in cui non tornavamo a Cosenza partivamo in esplorazione della Sicilia.
Bei tempi. Peccato per quella fastidiosa sveglia, che andò avanti per almeno un mese. Tra l’altro, non avevo idea di cosa fossero non tanto le cucuzze, fin lì ci ero arrivata, ma “ciurilli, talli e tinnirumi” e non avevo intenzione di scendere in pigiama per chiedere spiegazioni al contadino che passava con l’Ape carica di mercanzia e svegliava il circondario con un vocione baritonale e senza megafono.
I ciurilli, i fiori di zucca, li ho preparati oggi e ve li propongo. Ma a giorni andrò a raccogliere talli e tenerumi e parleremo anche di quelli.
Bene, ecco i ciurilli, i miei fiori di zucca al forno. Sono molto comuni anche qui in Calabria, ovviamente, ma oggi sono dedicati a Messina, e ai miei mai dimenticati amici di allora.
Fiori di zucca al forno ripieni di patate e acciughe.
- 12 fiori di zucca freschi e sodi
- Una patata media (200 g circa)
- 30 g di pecorino fresco grattugiato
- 6 acciughe sott’olio
- Sale
- Pepe
- Olio extra vergine di oliva
Lavate i fiori di zucca ed asportate delicatamente il pistillo interno.
Lasciateli asciugare su carta assorbente, capovolti, con i petali bene aperti.
Lessate la patata, sbucciata e tagliata a cubetti, in acqua leggermente salata, per mezz’ora circa.
Frullatela con un cucchiaio dell’acqua di cottura.
Aggiungete il pecorino grattugiato ed un pizzico di pepe.
Formate delle palline e sistemate mezza acciuga all’interno di ognuna.
Con questo impasto farcite i fiori di zucca, poi arrotolate leggermente i petali e fermateli con dello spago da cucina.
Sistemateli in una teglia leggermente unta, cospargeteli con poco olio, sale e pepe ed infornate a 180 °C per 30 minuti.