Vitello tonnato di nonna Neta

Il primo “vitello tonnato” della storia, probabilmente non assomigliava nemmeno lontanamente a questo.

Il Calendario del cibo italiano dedica anche al vitello tonnato una giornata, raccontandone la nascita, la tradizione e la ricetta originale.

Così, per non essere scomunicata, evito di chiamare “vitello tonnato tradizionale” la variante della mia nonnina piemontese… la sostanza non cambia, il gusto si. A me piace così.

Le ricette di mia nonna provenivano dalla famiglia, dalle amiche, dai cuochi dell’osteria che per tanto tempo ha gestito. Oppure dal “Talismano della felicità” di Ada Boni e dal Pellegrino Artusi. Sono i due libri che io ricordo da sempre nella sua cucina. Questa ricetta credo sia proprio della Boni, leggermente modificata da nonna Neta che aggiungeva carota e sedano (perchè danno sapore e fanno bene) e una patata piccola (così fa la crema). La sapeva lunga! Continua a leggere “Vitello tonnato di nonna Neta”

Rollé di manzo agli spinaci

Rollé di manzo agli spinaci: un piatto ricco e completo, che risolve il pranzo: gli spinaci del ripieno fanno anche da contorno.

Ve lo ripropongo volentieri oggi, che è la giornata nazionale dell’arrosto arrotolato, sul calendario del cibo italiano di AIFB.

L’ambasciatrice è Silvia Leoncini, nota come “La Masca in cucina” e non potevo mancare all’appuntamento.

Gli ingredienti:

  • una fetta di manzo (pancia o punta di petto) di circa 1/2 kg.,
  • 3 uova,
  • 200 gr. di spinaci puliti e sbollentati,
  • qualche fetta di prosciutto cotto,
  • sale,
  • pepe,
  • aglio,
  • burro,
  • olio,
  • rosmarino, timo, maggiorana o altri aromi a piacere,
  • un litro di brodo di carne leggero.

Si fanno imbiondire due spicchi d’aglio in una noce di burro; si schiacciano e si tolgono.

Si aggiungono gli spinaci e si fanno insaporire.

Nel frattempo si sbattono le tre uova con sale, pepe e parmigiano.

Si aggiungono agli spinaci, facendole rapprendere bene da ambo i lati. Intanto che la frittata si raffredda, si stende la fetta di carne, si copre con le fette di prosciutto (per un rollé ancora più ricco, utilizzate pancetta arrotolata).

Si sovrappone al prosciutto la frittata di spinaci e si arrotola il tutto.

Si massaggia il rotolo con un misto di sale ed erbe aromatiche, si chiude con una rete tubolare (vanno benissimo quelle che servono per le medicazioni) e si rosola in un tegame con olio bollente, facendolo colorire su tutti i lati.

Si copre con il brodo e si lascia cuocere a fuoco lento, con il coperchio appena socchiuso, fino a quando rimane solo un dito di liquido, girando il rollé ogni tanto.

Si serve a fette, ricoperto dal suo fondo di cottura.

 

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Arista di maiale al latte

arista di maiale

L’arista di maiale è molto adatta per questo tipo di piatto: non teme le lunghe cotture ed assorbe gli aromi ed i condimenti.

Ve la propongo in una versione molto semplice da preparare, ma di grande effetto in tavola e sempre gradita.

Con questo tipo di preparazione la carne si mantiene morbida ed il latte contribuisce a rendere il sughetto di accompagnamento più cremoso e delicato.

Per prepararla, questi sono gli ingredienti:

  • Un pezzo di arista di maiale da un kg. circa;
  • un trito di rosmarino, pepe, chiodi di garofano, alloro, salvia e sale grosso
  • olio extra vergine di oliva;
  • una noce di burro;
  • uno spicchio di aglio;
  • uno scalognoo;
  • un pezzo di gambo di sedano;
  • una carota piccola;
  • un litro di latte intero;
  • se piace, si può aggiungere un peperoncino, che crea un piacevole contrasto con la dolcezza del latte.

Si massaggia il pezzo di carne e si fanno penetrare il più possibile gli aromi tritati con il sale.

Nel frattempo si scaldano olio e burro in un tegame adatto anche alla cottura in forno, e si soffriggono aglio, sedano, carota, cipolla e peperoncino tritati molto finemente.

Si rosola bene la carne nel soffritto, poi si versa il latte .

Si porta ad ebollizione; nel frattempo si porta il forno a 200°.

Si sposta in forno il tegame con l’arista di maiale al latte e si lascia cuocere per circa un’ora, scoperto, girando ogni tanto il pezzo di carne.

Alla fine si toglie la carne, si affetta, si frulla il fondo di cottura e si utilizza per ricoprire le fette di carne nel piatto.

L’arista, cotta in questo modo, rimane morbidissima!

QUI un’altra ricetta

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Tagliata di manzo podolico, la virtù nel mezzo.

La tagliata di manzo è una di quelle preparazioni apparentemente semplici, ma in realtà, estremamente complesse.

Si fa presto a dire: prendo un bel pezzo di manzo, lo cuocio sulla piastra, 4/5 minuti per parte, et voilà. Già. Potrebbe anche andare bene, se siamo fortunati. Ma ci sono ampi margini di miglioramento.

Intanto, partiamo dal tipo di carne. Oggi parlo di podolica, ossia una razza bovina tipica dell’Italia meridionale, importata, probabilmente intorno al 500 a.C. dagli Unni, provenienti dalla Podolia, regione dell’Ucraina.

E’ una razza robusta e rustica, molto adattabile alle varie situazioni ambientali e pertanto allevata allo stato brado, senza forzature. In Calabria vi sono diversi allevamenti, principalmente sull’altopiano della Sila. La carne è particolare, dal gusto intenso, grazie all’alimentazione variata e variabile. Il tipo di pascolo rende il suo latte diverso dagli altri, tant’è che viene usato per la produzione del noto caciocavallo. Non subendo forzature o integrazioni alimentari, è una razza meno produttiva di altre, ma, proprio per questo, più rara e pregiata. In passato ha quasi rischiato l’estinzione, in quanto era sicuramente più economicamente favorevole l’allevamento di bovini sottoposti a regimi alimentari particolari per aumentare la produttività lattiera, o fornire carni tenere, poco grasse, dai sapori preselezionati.

Oggi c’è una riscoperta della genuinità, un desiderio di ritorno alla semplicità, ad un mondo in un certo senso “povero”, contadino, rurale, nel quale ogni cosa deve essere così come nasce, e c’è una generale riscoperta dei sapori e delle consistenze primigenie.

Così, bentornata carne podolica. Ed è proprio l’allevatore che mi suggerisce il pezzo più adatto per la mia tagliata. E mi spiega anche come prepararla. Ecco, tutto per voi:

  • un pezzo di controfiletto di manzo podolico da 700 gr. circa
  • una manciata di sale grosso
  • un misto di aromi tritati rigorosamente a mortaio, composto da: un cucchiaino di rosmarino, un cucchiaino di pepe misto (rosso, nero, verde), un pizzico di timo, un pizzico di maggiorana, mezzo cucchiaino di finocchietto selvatico (meglio se fiori secchi), 5/6 bacche di ginepro.
  • un cucchiaio di olio di oliva di prima spremitura
  • mezzo bicchiere di vino rosso corposo (Cirò DOC)

La carne deve essere a temperatura ambiente: toglietela dal frigo un’ora prima.

Bagnatela con il vino, rigirandola più volte nel contenitore.

Portate ad alta temperatura la griglia di ghisa per la cottura e cospargetene il fondo con il sale grosso: questo impedirà che la carne si attacchi al fondo. L’alta temperatura causerà la reazione di Maillard, sigillando all’interno i succhi che manterranno morbida la carne.

Cuocete il pezzo di carne 5/6 minuti per lato, rigirandolo una sola volta.

Controllate la temperatura della tagliata al cuore, con un termometro a sonda: intorno ai 50/55 gradi avremo una cottura al sangue, per chi la ama così. A 70° è stracotta, e ci sarà magari chi l’apprezza. A noi piace morbida e rosata, perché la virtù sta nel mezzo, per cui la porto a 60° (aumenterà ancora di un paio di gradi, anche a fiamma spenta).

Tagliata or

A questo punto spennellate la tagliata di manzo con l’olio, passatela nel trito di aromi ed avvolgetela in un foglio d’alluminio, tenendola in forno caldo.

Al momento di servirla, tagliatela in fette spesse un centimetro ed accompagnatela con insalata mista, funghi trifolati, o disponetela su un letto di rucola cospargendola con lamelle di tartufo.

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Scaloppine ai funghi

scaloppine

Le scaloppine ai funghi sono arcinote e gradite ovunque.

Però non è semplicissimo ottenere delle scaloppine davvero tenere: è piuttosto comune l’effetto “suola”.

Per avere fettine squisite è importante il taglio di carne: fettine sceltissime di vitello, tipo il girello di coscia, oppure, volendo usare carne di maiale, va benissimo la lonza.

Ingredienti:

  • Due fettine di vitelloper ogni commensale.
  • 100 gr. di funghi porcini (se usate quelli secchi, metteteli a mollo in acqua fredda),
  • olio extra vergine di oliva
  • una noce di burro
  • farina 0
  • sale
  • pepe nero
  • uno spicchio di aglio
  • prezzemolo tritato
  • un bicchiere di vino bianco.

Battete le fettine leggermente con il batticarne, poi mettetele a marinare nel vino bianco.

Scaldate l’olio in un tegame e soffriggete l’aglio. Schiacciatelo e toglietelo.

Insaporite i funghi nell’olio caldo, aggiungete poco sale e poca acqua e lasciateli cuocere, coperti, per una decina di minuti. A fine cottura unite il prezzemolo ed il pepe.

Scolate ed asciugate le fettine, passatele nella farina scuotendo l’eccesso e rosolatele velocemente in olio e burro molto caldi.

Aggiungete il vino e fate sfumare, fino a quando si sarà formato un sughetto denso (eventualmente unite altra farina, ben setacciata per evitare grumi).

Togliete le scaloppine, aggiungete i funghi e cospargete con il sughetto.

Consumate le scaloppine ai funghi subito, appena cotte, perché raffreddando induriscono inevitabilmente: è un consiglio da EatParade con gusto!

QUI un’altra ricetta

Polpettone ripieno ai piselli

Il polpettone ripieno

è la soluzione migliore per combinare gusti ed alimenti diversi in una stessa preparazione. Poi, però, richiede un contorno. E se noi il contorno lo incorporassimo al polpettone? Semplifichiamoci la vita! Ecco come fare:

1/2 kg. di carne macinata mista, un pizzico di sale, un pizzico di pepe, 50 gr. di pecorino grattugiato, un uovo, prezzemolo tritato, un panino ammollato in acqua e strizzato, burro, olio evo, 100 gr. di piselli, due fette di prosciutto cotto, quattro fettine sottilissime di caciocavallo (o altro formaggio a scelta), 1/2 litro di vino bianco, un cipollotto, una carotina, un gambo di sedano, una patata piccola, farina.

Cuocete brevemente i piselli con acqua, sale e salsa di pomodoro.

Amalgamate la carne macinata con il panino, il pecorino, il prezzemolo, il sale, il pepe, l’uovo.

Stendete l’impasto a rettangolo su un pezzo di carta forno.

Cospargete il rettangolo con i piselli, poi disponete le fette di prosciutto cotto e sopra le fettine di formaggio.

Arrotolate dal lato lungo, aiutandovi con la carta forno, sigillando bene l’impasto lateralmente.

Passate il polpettone ripieno nella farina.

Tritate il cipollotto, la carota, la patata ed il sedano e soffriggeteli in olio e burro in un tegame alto, che contenga il polpettone di misura.

Ripassate nuovamente il polpettone nella farina, poi rosolatelo accuratamente da tutti i lati nel tegame, per chiudere bene l’impasto ed evitare che il formaggio fuoriesca in cottura.

Versate nel tegame il vino bianco e uno o due bicchieri di acqua.

Lasciate sobbollire fino a quando il condimento sarà ridotto a meno della metà.

Togliete il polpettone e frullate il fondo di cottura con il mixer ad immersione.

Otterrete un bel sughetto denso con cui cospargere le fette di polpettone.

Se volete evitare olio e burro, avvolgete il polpettone in carta forno, senza infarinarlo e senza soffiggerlo, e cuocetelo direttamente nel vino: è un suggerimento da EatParade con gusto!

 

 

 

 

Involtini con frittata

Per preparare questi involtini con frittata, in genere utilizzo il carpaccio di manzo, più economico del vitello.

Preferisco il carpaccio perché le fettine di manzo solitamente vendute per involtini o cotolette non sono mai tenere come vorrei: con questo taglio ottengo invece degli involtini che si sciolgono letteralmente in bocca.

Volete provare? Ecco la ricetta:

  • 8 fette di carpaccio di manzo,
  • due uova,
  • 30 g di parmigiano grattugiato,
  • un pizzico di sale,
  • un pizzico fi pepe,
  • 4 fette di prosciutto cotto,
  • una fettina di fontal da 40 g circa,
  • 150 g di piselli,
  • un bicchiere di salsa di pomodoro,
  • olio evo.

Preparate una frittata con le due uova, il parmigiano, un pizzico di sale ed uno di pepe, e lasciatela raffreddare, poi tagliatela in otto parti.

Ricavate otto cubetti dal fontal.

Stendete le fettine di carpaccio e disponete su ognuna mezza fetta di prosciutto cotto, un pezzo di frittata ed un cubetto di fontal.

Arrotolate l’involtino dal lato più corto, cercando di chiudere verso l’interno i lembi esterni per evitare che il fontal fuoriesca in cottura, poi fermatelo con uno stuzzicadenti o uno spiedino.

Rosolate velocemente gli involtini con frittata nell’olio caldo, poi aggiungete i piselli, la salsa di pomodoro, sale, mezzo bicchiere d’acqua, e lasciate cuocere per 15 minuti.

E’ un piatto sempre molto gradito, completo e semplice da preparare.

Aggiungetelo al vostro menu… è un consiglio da EatParade con gusto!

 

Cipolle ripiene

Le cipolle ripiene sono considerate un piatto rustico, anche povero, perché una volta il ripieno veniva preparato con avanzi di dispensa.

In realtà è un piatto nutriente, soprattutto in questa versione con ripieno di carne,  e ricco di benefici effetti: la cipolla ha proprietà diuretiche e cicatrizzanti; aiuta a controllare glicemia, colesterolo e trigliceridi;  è antiinfiammatoria ed anticancerogena. In poche parole: mangiamone a volontà! Continua a leggere “Cipolle ripiene”