Pere caramellate e cioccolato per una torta rovesciata morbidissima

pere caramellate

Le pere caramellate dovevano, in realtà, servire per guarnire un budino che alla fine non è stato realizzato.

Vi è mai capitato di scoprire all’ultimo momento che vi manca proprio quell’ingrediente, assolutamente indispensabile e che eravate sicuri di avere? A me si, e mi capita anche con una frequenza davvero preoccupante.

Sarà l’età che avanza, sarà che sono mentalmente disorganizzata, sarà anche un pizzico di sf…ortuna, fatto sta che oggi, per la giornata della pera sul Calendario del Cibo Italiano, avrei voluto preparare un bel budino. Continua a leggere “Pere caramellate e cioccolato per una torta rovesciata morbidissima”

Pesche tabacchiere e cioccolato in un dolce soffice soffice

Le pesche tabacchiere mi piacciono molto, hanno un retrogusto amarognolo e leggermente speziato, che trovo adattissimo alle preparazioni dolci, in abbinamento al cioccolato fondente, ma anche al latte, per chi ama il dolce “dolce”.

Oggi vengono ricordate dal Calendario del Cibo Italiano, insieme a tanti altri frutti antichi e spesso dimenticati, vuoi per la difficoltà di coltivazione, vuoi per la scarsa resa, vuoi per la bassa richiesta. Continua a leggere “Pesche tabacchiere e cioccolato in un dolce soffice soffice”

Riciclo del cioccolato delle uova di Pasqua: torta veloce

riciclo

Il riciclo del cioccolato avanzato dalle uova di Pasqua è un problema che si ripropone, puntuale, ogni anno.

Ricevere in regalo un gigantesco uovo di cioccolato di Streglio, acquistato presso Corte Italiana di Rende, è un evento che ti rende felice… come una Pasqua, e mai detto fu più attinente e azzeccato.

Per quanto grande sia, è talmente buono da sparire in tempi molto brevi.

Il problema del riciclo si pone quando le uova sono troppe, soprattutto nelle famiglie con bambini. Ovviamente, si cerca di limitarne il consumo, con il risultato di ritrovarsi a distanza di tempo, con resti di cioccolato di tutti i gusti, spezzettato e nascosto qua e là. Continua a leggere “Riciclo del cioccolato delle uova di Pasqua: torta veloce”

La mia Devil Food Cake per il Club del 27

devil

La Devil Food Cake è piuttosto conosciuta.

Il Club del 27 non ancora e adesso vi spiego cos’è.

Ogni mese partecipo all’ MTChallenge, la sfida gastronomica più longeva del web, ma anche il gruppo più folle e scatenato di cucinieri compulsivi.

Collegato alla sfida mensile è il “tema del mese” che comprende un elenco di ricette attinenti alla preparazione in oggetto.

Ognuna di queste ricette può essere realizzata da una sola persona (la più svelta a sceglierla), che sarà seguita passo passo dai tutor con ogni mezzo disponibile e da ogni luogo conosciuto, Singapore compreso, e sarà poi pubblicata sul sito dell’MTChallenge. Continua a leggere “La mia Devil Food Cake per il Club del 27”

Tartufini di cioccolato con marron glacé e farina di castagne

I tartufini sono quelle goduriosissime palline composte essenzialmente di cioccolato.

E già questo potrebbe bastare a giustificarne l’altissimo gradimento.

Se poi si aggiunge che sono semplicissimi da realizzare, si possono arricchire in tantissimi modi e vanno a ruba in ogni occasione… che dire, non ci resta che prepararli a quintalate.

In occasione della “settimana nazionale della castagna” sul Calendario del cibo italiano di AIFB, di cui è preparatissima ambasciatrice la mia amica, collega, sister-in-web e socia-in-disastri Silvia Leoncini, nota come “La Masca in cucina“, ho prodotto una versione di tartufini con l’aggiunta di marron glacé e farina di castagne.

Il mio amatissimo altopiano della Sila, oltretutto, è ricco di castagneti.

Le castagne silane hanno una forma arrotondata da un lato e piatta dall’altro. La loro polpa è piuttosto asciutta e a un sapore dolce molto intenso.

Tre sono le qualità più comuni: Castagna reggiola, Castagna ‘nzerta e Castagna curcia.
La castagna reggiola è un po’ più grande delle altre e si sbuccia con molta facilità. Le castagne ‘nzerte sono più difficili da sbucciare e nelle curcie la buccia interna si toglie solo se bollite.

Vengono utilizzate in innumerevoli ricette, sia dolci che salate, e conservate in barattolo sotto forma di confettura, nel rum, con l’aggiunta di cioccolato, o semplicemente essiccate ed infilzate in lunghe collane, per poterle gustare anche fuori stagione.

Il castagno, inoltre, è ricco di tannino, che viene utilizzato per la concia delle pelli e del cuocio, e proprio in provincia di Cosenza ha sede uno dei più grandi stabilimenti italiani per la lavorazione di questo importante prodotto.

E ora, passiamo all’assaggio.

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Plumcake al caffè e cioccolato gluten free

Il plumcake al caffè è spesso presente nella mia cucina.

E’ ottimo per la merenda, o la colazione, e poi quando ti avanza, che so, uno yogurth, della frutta, un po’ di cioccolato dell’uovo di Pasqua, il plumcake al “qualcosa” è sempre una buona soluzione.

Però.

Mia madre è diabetica. Non ama i latticini. Ha una forte anemia di cui non si riesce a scoprire la causa. Ha gonfiori, dolori e problemi gastrointestinali. Ha eritemi pruriginosi diffusi. le hanno diagnosticato anche una diverticolosi. Insomma, ‘na frana.

Però.

Frequentare il mondo dei foodblogger, impegnarsi a studiare il cibo e tutto ciò che sta dietro ed intorno, parlare con colleghi, chef e professori, alla fine ti porta a capire molte cose. Così, un giorno, mi si è accesa una scintilla. Si, sembravo proprio Edy, la lampadina di Archimede Pitagorico. Ma tutti questi sintomi… sarà mica celiachia?

Un prelievo di sangue, due analisi specifiche ed il responso. Si, è celiachia, e anche grave.

Mia madre si è strappata i capelli, io invece l’ho convinta che è molto meglio così: sapere di cosa si tratta, ci darà modo di curarla e farla stare meglio.

“Ma non potrò mangiare più nulla!” piange.

E così, devo convincerla del contrario.

Ingredienti del plumcake al caffè e cioccolato:

  • 240 g di farina per dolci gluten-free
  • 125 ml di acqua
  • 125 ml di caffè leggero
  • 10 g di cacao amaro
  • 120 g di dolcificante adatto alla cottura
  • 40 ml di olio di semi di girasole
  • un pizzico di sale
  • una bustina di lievito per dolci
  • 100 g di cioccolato fondente purissimo 85%
  • 100 g di mandorle sgusciate
  • 100 ml di latte di mandorla

Preparazione

Sbattere con la forchetta l’acqua con  metà dell’olio. In un altro recipiente sbattere il restante olio con il caffè.

Setacciare insieme farina, lievito, dolcificante e sale.

Unire l’olio con l’acqua a metà impasto, usando un mixer ad immersione.

All’altra metà dell’impasto ottenuto, aggiungere il liquido al caffé

Imburrare e infarinare uno stampo da plumcake e versarvi l’impasto al caffé.

Lasciarlo depositare bene in fondo, poi versare delicatamente il restante impasto.

Infornare a 160° per 50 minuti.

Il risultato è morbido, soffice e profumato.

Io ho voluto esagerare, e per fare contenta la mia mamma l’ho pure farcito.

Sciogliere il cioccolato fondente e aggiungere un cucchiaino di latte di mandorle.

Tritare le mandorle a crema e aggiungere anche qui poco latte di mandorle, quanto basta per renderla spalmabile.

Con le due creme ottenute farcire il plumcake al caffé, per renderlo ancora più appetitoso.

Con un poco di crema al cioccolato fondente l’ho ricoperto.

Ora non piange più.

Plumcake al caffé

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Silvio Bessone ed il cacao del Venezuela

Ricordate l’articolo su “Fare impresa all’estero si può”? Avevo ricevuto da Assocamerestero un comunicato stampa che parlava di scuole di cucina italiana in Polonia.

Oggi ne è arrivato un altro e stavolta si tratta di un argomento tra i più amati: cioccolato. Potevo non condividerlo?

Silvio Bessone ed il Venezuela: consulente, formatore, importatore di cacao ed esportatore di know how e cioccolato di qualità. Fare impresa all’estero si può 

Il maestro cioccolatiere Silvo Bessone spiega che “fare impresa all’estero si può” se si ha, come nel suo caso, una competenza di alto livello e buone capacità manageriali. Bessone, nella sua poliedrica attività, oltre ad essere promotore di un progetto di solidarietà, importa cacao di qualità dal Venezuela, dove tiene corsi e fa attività di consulenza per aziende e istituzioni. E’ stato determinante, per il successo delle sue iniziative, il supporto della Camara de Comercio Venezolano-Italiana

Ecco un’altra testimonianza del progetto di comunicazione digitale di Assocamerestero (in collaborazione con Cavenit) “Fare impresa all’estero si può”. Silvio Bessone, maître chocolatier noto nel mondo, importa il prodotto cacao dal Venezuela, ove tiene anche corsi di formazione, culturalizzazione e consulenza per diverse aziende locali e non. “Sono un maestro cioccolatiere e svolgo la mia attività partendo dai semi di cacao; il Venezuela è un partner privilegiato vista l’alta qualità del prodotto” dichiara e spiega: “non avrei mai conosciuto questa opportunità senza l’iniziativa della Camara de Comercio Venezolano-Italiana; un giorno mi è infatti arrivata una e-mail di invito a partecipare alla prima edizione di Chocco Venezuela, un evento che promuoveva e dava visibilità ad un mercato particolarmente in fermento nel paese e, da subito, si è instaurata una splendida collaborazione tra me e tutto lo staff che si è dimostrato disponibile e molto competente, oltre a possedere una coesione e una vitalità davvero uniche”.

Silvio Bessone prosegue nella narrazione di questa sua avventura imprenditoriale… “Da quel giorno sono state davvero tante le opportunità scaturite. Attualmente ho in corso un’importante collaborazione con la società KKO Real (socia della Camera nonchè Partner di Cavenit nel progetto finanziato dall’Ûnione Europea “Fortalecimiento de iniciativas para el desarrollo Económico, Social y Ambiental de los Actores que participan en el proceso productivo desde el CACAO hasta el CHOCOLATE del Estado Miranda”, realizzato dal 2012 al 2014) con cui sto sviluppando, come consulente, una nuova linea di produzione di tavolette di cioccolato per il grande pubblico. Molto interessante sotto il profilo tecnico è anche la collaborazione con la famiglia Franceschi in merito alla possibile applicazione del mio personale metodo per la fermentazione scientifica del cacao. Queste due imprese sono tra le più importanti nel settore cacao e cioccolato del Venezuela. L’ultima attività che vorrei citare e a cui tengo particolarmente è il progetto di solidarietà che sto sviluppando a Chuao per aiutare i ragazzi del luogo a migliorare la loro formazione scolastica anche attraverso una donazione che proviene da ogni tavoletta prodotta con il cacao di Chuao”.

Bessone si sofferma ancora sulla sua esperienza all’estero, sottolineando che “frequentando spesso paesi di lingua spagnola, non ho avuto difficoltà nella comunicazione. Ho invece incontrato problemi a trattare con le aziende venezuelane, soprattutto per l’instabilità del Bolivares, che non consente a nessuno di fissare un prezzo senza rischiare la svalutazione. Il cacao che si produce nel paese sudamericano è in ogni caso di elevata qualità e pregio e avere fornitori affidabili e diretti è sicuramente vantaggioso. Oggigiorno faccio mediamente uno o due viaggi all’anno in Venezuela perchè il lavoro di consulente mi permette di poter servire i clienti anche attraverso la rete e a volte sono loro stessi a venire in Italia per svolgere il percorso formativo”. E conclude: “per un imprenditore avere successo all’estero è molto gratificante perché non è attribuibile ad alleanze o fattori esterni ma soltanto alle proprie capacità. Non è facile fare bene gli imprenditori in Italia, dato lo stato di crisi economica, ma il mondo, per fortuna, ha ampi spazi per consentire di fare imprese di successo. Ritengo che le doti che hanno caratterizzato questa mia attività in Venezuela rappresentino contemporaneamente i miei pregi e i miei difetti… Bisogna infatti possedere caparbietà  e determinazione, oltre all’entusiasmo che va sempre messo in ciò in cui si crede e la disponibilità a mettersi in gioco totalmente: la propria competenza, ovviamente, deve essere di alto livello, altrimenti le altre doti, pur necessarie, da sole non possono certamente garantire il successo”.

Jean Pietro Cattabriga, Segretario Generale della Camara de Comercio Venezolano-Italiana, spiega che “dopo un primissimo incontro con il maestro all’evento Chocco Andino svoltosi nel 2010 a Bogotà, abbiamo invitato Bessone come ospite speciale alle edizioni di Chocco Venezuela del 2010, 2011 e 2014; l’evento era organizzato dalla nostra Camera e rappresenta la manifestazione più importante del paese nel settore del cacao e del cioccolato, in cui si fondono l’eccellenza della materia prima locale e l’esperienza tecnologica italiana. Da queste partecipazioni, attraverso la realizzazione di workshop e degustazioni, si sono intrecciati importanti rapporti con grandi aziende locali e, dalle varie visite realizzate alle piantagioni di cacao di Chuao, Barlovento e Río Caribe, anche contatti istituzionali. La presenza di Silvio Bessone in Venezuela ha contribuito ad arricchire l’interesse verso la cioccolateria di alta qualità e allo sviluppo di questo settore, anche attraverso l’esperienza presso il laboratorio delle Delizie di Bessone a Vicoforte (Cuneo) da parte di alcuni stagisti venezuelani”.

“Fare impresa all’estero si può” è un progetto di comunicazione digitale di Assocamerestero in collaborazione con la Cavenit.

www.silviobessone.it

www.cavenit.com

www.choccovenezuela.com

www.assocamerestero.it 

Brownies 2 – la vendetta.

Brownies 2. Si, li avevo già preparati, con la ricetta di Trish Deseine, ed erano stati decisamente graditi.

Da sottolineare la farcitura di dulce de leche, che li aveva ingolositi un bel po’, resa necessaria da un leggero sentore polveroso dei cioccolatosi pasticcini. Si, si scioglievano in bocca, avevano un buon sapore, ma era come se si appiccicassero al palato, e la sensazione non era piacevolissima.

Così, approfittando di “The Recipe-tionist” (se non sapete cos’è, cliccate sul nome e vi si aprirà un mondo), sono andata a spulciare il blog “La Blonde Femme” di Federica, vincitrice del contest di maggio, e mi è saltata agli occhi questa ricetta.

Ho interrogato il Doc, mio paziente coinquilino a vita: “e se rifacessi i brownies?” “sarebbe ora” è stata la lapidaria risposta.

Così, eccovi i brownies 2, la vendetta, con la ricetta copiata pari pari dal blog di Federica:

Brownies 2 or

Ingredienti:

  • 110g di burro
  • 160g di buon cioccolato fondente (ho utilizzato Valrhona al 70%)
  • 220g di zucchero
  • 3 uova
  • 30g di cacao amaro
  • un pizzico di sale
  • 120g di farina

Scaldate il forno a 175°C e coprite con carta forno uno stampo quadrato di 20cm.

Sciogliete a bagnomaria il burro assieme al cioccolato mescolando ogni tanto finché è tutto liscio ed omogeneo.

Togliete il composto di cioccolato e burro dal bagnomaria e metteteci lo zucchero mescolando bene.

Aggiungete le uova una alla volta.

Aggiungete il cacao e il pizzico di sale.

Infine aggiungete la farina mescolando finché è appena incorporata, non mescolate troppo

Mettete il composto nello stampo preparato prima e infornate per 35-40 minuti, fate la prova dello stuzzicadenti: se lo inserite nel centro della torta non deve uscire pulito ma dovrebbero rimanerci attaccate delle briciole.

Lasciate raffreddare nello stampo per 15 minuti, poi sformate e lasciate raffreddare completamente su una gratella.

Infine tagliate a quadrotti, dovrebbero venirne 9 belli grandi ma potete anche tagliarli più piccoli.

brow

Si conservano fino a 3 giorni in un contenitore ermetico

Con questa ricetta partecipo a The Recipe-tionistdi giugno

giugno 2015