CAROTE AL MIELE di Ottolenghi

Carote al miele di Ottolenghi

Le carote al miele, per quanto io ami le ricette di Ottolenghi, mi lasciavano un attimo perplessa: non saranno troppo dolci, alla fine?

Non avevo calcolato la sua straordinaria capacità di “giocare” con aromi e spezie, per cui questa ricetta è talmente ben calibrata, da risultare semplicemente strepitosa.

E’ diventata una delle mie preferite, anche perché le carote mi piacciono da sempre, tanto che me le portavo a scuola e mentre gli altri bambini mangiavano panini e merendine, io rosicchiavo carote. Continua a leggere “CAROTE AL MIELE di Ottolenghi”

Finocchi caramellati al formaggio di capra di Ottolenghi

I finocchi caramellati di Ottolenghi non perdo nemmeno tempo a descriverli: vanno assaggiati, e tanto basta.

Dopo, non riuscirete più a farne a meno.

La ricetta è sul suo libro “Plenty” e se non l’avete ancora compratelo, è una vera miniera di ricette, abbinamenti e sapori. Continua a leggere “Finocchi caramellati al formaggio di capra di Ottolenghi”

Peperonata in forno? Non si finisce mai d’imparare.

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Nel bel mezzo di un’estate torrida, con temperature che in città sfiorano i 50 gradi, il suggerimento di accendere il forno potrebbe essere considerato “istigazione al suicidio”.

A dire il vero a) sono in montagna e non fa tutto questo caldo. b) preferisco di gran lunga accendere il forno e andarmene in un’altra stanza, piuttosto che stare davanti al fornello infuocato a controllare la cottura.

Detto questo, confesso che anch’io, in estate, prediligo i piatti freddi; ma ho ricevuto dall’orto di famiglia tre bei peperoni colorati, grossi e carnosi, qualche bel pomodoro succoso, e vuoi non farci una peperonata?

Aggiungo una cipolla di Tropea, un po’ di aromi e… mi viene un’idea.

Come sapete, sto sperimentando il sistema di cottura #sousvideAlladin della ditta Tecla. Ricordate il couscous di pochi giorni fa? Quanto erano belli quei peperoni dopo la cottura? Ecco,appunto…

Ingredienti:

  • 3 peperoni di diverso colore
  • 1 cipolla di Tropea
  • 2 pomodori tipo “cuore di bue”
  • 1 peperoncino piccante
  • due cucchiai di olio extravergine di oliva
  • sale, finocchietto selvatico, basilico, prezzemolo

Ora dovrei descrivervi la preparazione: soffriggi di qua, cuoci di là, dopo 10 minuti aggiungi questo, a fine cottura quell’altro.

Semplifichiamo: tagliate tutto a pezzi, mettete nella teglia del #sousvideAlladin con un mestolino di acqua, fate il sottovuoto ed infornate a 160 gradi per 45 minuti (vi ricordo che io sono temporaneamente munita di solo forno statico: con il ventilato bastano 35 minuti a 150°).

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Nel frattempo, guardate la TV, fate la manicure, o quel cruciverba difficile che non vi riesce da una settimana. Oppure cercate di capire il funzionamento del nuovo decoder (è quello che ho fatto io, ma 45 minuti non mi sono bastati).

Al termine, dopo aver sollevato la valvola e fatto uscire il vapore, troverete questo:

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Non c’è bisogno di commenti, direi. Bisogna solo provare!

Pomodorini confit – le nuove frontiere della gola

I pomodorini confit mi hanno condannata ad un ergastolo.

Devo prima deliziarvi con un breve racconto di vita vissuta. Chi di voi ha “sofferto” di fratellite o cuginite maggiore? Siete mai stati vittime di bullismo familiare? Allora potete capirmi. Io sono figlia unica, ma ho trascorso tutte le estati, fino all’adolescenza, in un paesino del Piemonte con mia nonna ed altri parenti, tra cui i terribili cugini gemelli di 9 anni più grandi di me. Io li adoravo, li seguivo passo passo come un cucciolo e cercavo di copiare tutto ciò che facevano, compreso sparare con la carabina alle lucertole (e si, poi piangevo di nascosto, però lo facevo) e buttarmi dalle travi del fienile su quell’ammasso profumato e pungente, pregando che lo strato fosse abbastanza alto e che non vi fosse un rastrello dimenticato in mezzo ai fili d’erba secca.

Loro mi adoravano, mi portavano ovunque ed avrebbero ucciso chiunque mi avesse fatto del male. Però ero la loro vittima. Di quegli anni mi è rimasto il raffreddore da fieno, l’amore per la montagna, la repulsione per le armi, la capacità di orientarmi ovunque ed un odio profondo per i pezzi di pomodoro, da quando mi costrinsero, tenendomi il naso chiuso, ad ingoiarne uno intero, con buccia e semi.

Con tali premesse, mai e poi mai avrei pensato di diventare pomodorinoconfitdipendente. Li mangio come se fossero grissini o snack, sono la mia scimmia sulla spalla, e pensare che la prima volta che li ho preparati non li ho nemmeno assaggiati. Però erano piaciuti a tutti, così li ho rifatti, ancora ed ancora. Mi sono convinta ad assaggiarne uno. Sono perduta.

Fateli.

Ma state attenti.

Le dipendenze condizionano la vita.

Ingredienti per i pomodorini confit:

  • dieci pomodorini (preferibilmente pachino o ciliegino)
  • quattro cucchiai di olio
  • un cucchiaino di aceto balsamico
  • un cucchiaino di timo
  • due cucchiai di zucchero di canna
  • mezzo cucchiaino di aglio disidratato

Lavate accuratamente i pomodorini e tagliateli a metà.

Disponeteli sulla teglia ricoperta di carta forno. con la parte tagliata verso l’alto. Pomodorini confit 1

Pestate al mortaio gli aromi (o tritateli al mixer).

Amalgamateli all’olio ed all’aceto.

Cospargete i pomodorini con il preparato aromatico.

Infornate a 120° per un’ora e mezza circa, fino a quando saranno bene asciutti.

E poi… non mangiateli. No, non fatelo. Non lasciatevi tentare nemmeno da quel pezzetto di croccante caramello che si solidifica velocemente sulla carta forno.

Magari metteteli via per i momenti bui. Congelate i pomodorini confit disponendoli uno di fianco all’altro, leggermente distanziati, poi riuniteli in un sacchetto. Potrete prendere il numero desiderato, man mano che vi servono. Se ne rimangono.

 

Zucchine squadate

Le zucchine squadate sono un contorno di una semplicità unica. Ma cosa vuol dire “squadate”?

No, non vuol dire “scaldate”, come alcuni frettolosamente traducono, per pura assonanza.

La “quadara” è la pentola, di rame o di ferro, che era presente in tutte le case calabresi, e che si utilizzava sulla fiamma del camino, sorretta dal “tripite” (treppiede).

Adatta alle lunghe cotture, serviva per minestroni, sughi, o semplicemente, come nel caso delle zucchine, per lessare le verdure. “Squadate” sta per “cotte nella quadara”.

Quindi, semplici zucchine lessate? Si, ma con un condimento che le rende molto appetitose.

Ecco la ricetta, come sempre per 4 persone:

  • quattro zucchine,
  • acqua,
  • sale,
  • olio evo,
  • aceto balsamico,
  • origano e mentuccia (preferibilmente freschi),
  • pepe nero.

Lavate le zucchine strofinandole bene, ma senza sbucciarle, poi lessatele per 12/15 minuti in acqua bollente (oppure 10 minuti in microonde alla potenza max).

Lasciatele raffreddare, poi affettatele. Non lessatele già affettate, perché assorbirebbero troppa acqua.

Emulsionate mezzo bicchiere di olio evo con un cucchiaio di aceto balsamico, un pizzico di sale, un po’ di pepe nero, l’origano e la mentuccia tritati.

Sistemate le zucchine squadate in un contenitore, a strati, ben asciugate, spargendo il condimento su ogni strato.

Coprite con pellicola alimentare e lasciate riposare in frigo per qualche ora, prima di servirle.

Buon gusto da EatParade!

 

 

 

Flan di topinambur e cicoria

Flan di topinambur: li conoscete?

Sono questi stranissimi tuberi, piccoli e bitorzoluti, antipatici da sbucciare, ma saporiti da mangiare.

Vale la pena di perdere un po’ di tempo per gustarseli in tanti modi: si cucinano come le patate, alle quali somigliano molto.

Volete provare questa facile ricetta? Ecco gli ingredienti:

  • 500 gr. di topinambur,
  • 200 gr. di cicoria selvatica,
  • un albume,
  • 50 gr. di parmigiano,
  • 10 gr. di burro,
  • sale, pepe, prezzemolo.

Sbucciate e tagliate in pezzetti i topinambur.

Lavate e pulite la cicoria.

Lessate entrambi in acqua salata per 30 minuti.

Passate i topinambur nello schiacciapatate, oppure utilizzate la forchetta se, come me, preferite trovare qualche pezzetto invece del purè.

Unite il parmigiano, il pepe, il prezzemolo ed il burro, poi aggiungete delicatamente l’albume montato a neve.

Rivestite l’interno degli stampini (io ho usato quelli in silicone) con la cicoria, poi riempiteli con il composto di topinambur.

Infornate a 180° per 20 minuti. Inizialmente il composto gonfierà, per poi abbassarsi nuovamente.

Lasciate raffreddare i flan di topinambur, poi sformateli e serviteli come antipasto o contorno.

La ricetta è di per sé piuttosto leggera, ma potete utilizzare 10 g di olio extra vergine di oliva al posto del burro, per renderla ancora più light, ed evitare il parmigiano che, tuttavia, fornisce un giusto apporto di proteine senza esagerare con le calorie.

Ogni flan di topinambur fornisce circa 150 kcal.

Da EatParade con gusto!