Un blogtour nel Cilento, tra colori e sapori

Un blogtour inizia nel momento stesso in cui hai dall’AIFB la conferma della partecipazione.

Cominci da subito a studiare il programma, i luoghi che andrai a visitare, la storia, la geografia, la gastronomia, le aziende che ti ospiteranno e ti apriranno le loro porte.

Arrivi e credi di sapere già tutto. Poi incontri una “guida per passione” come Joseph Valentino e ti accorgi che c’è tutto un mondo di cui non eri a conoscenza. Perché lui ti racconta tutti i retroscena, quello che sui libri non esiste: lui qui ci vive, e sa la storia della più piccola pietruzza del sito archeologico di Paestum e allora capisci l’importanza di vedere da vicino, toccare, ascoltare, osservare le minime sfaccettature. Ogni luogo ha una grande storia da raccontare, e un blogtour della Associazione Italiana Food Blogger offre questa meravigliosa opportunità. Felice io che, con le mie compagne di avventura Marina, Sara, Stefania, Chiara e Leyla, posso approfittarne e sarei egoista se non ve ne rendessi partecipi.

Intanto c’è da dire che siamo state trattate da subito in maniera principesca: un mega pullman tutto per noi che ci conduce dalla stazione di Salerno all’antica Poseidonia greca, diventata poi Poistum per i Romani e definitivamente trasformata in Paestum.

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Costruita sul mare, tra i fiumi Sele e Salso, ricca e fiorente, fu una fedelissima dell’Impero Romano, al quale forniva viveri e navi, tant’è che mantenne alcuni privilegi speciali, come la possibilità di battere una propria moneta.

Con il tempo i fiumi trasportarono detriti rendendo la zona paludosa e allontanando il mare. Fu quindi abbandonata a causa delle epidemie di malaria ed in seguito bonificata dai Borboni prima e da Mussolini poi. Oggi è il 26° sito più visitato al mondo, con i suoi tre magnifici templi, originariamente colorati di bianco, azzurro e porpora, dedicati a Atena, Nettuno ed il terzo, più grande e ritenuto una “basilica” nell’originale significato di luogo di raduno e di svolgimento di affari amministrativi, dedicato ad Era.

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A Paestum scopriamo anche che la svastica, che oggi richiama ricordi tristi e dolorosi, era un antico simbolo greco che indicava la continuità del mondo e che nei vasi disseminati in una principesca residenza fioriva, due volte l’anno, la “rosa di Paestum”. Non manca una spettacolare visita al museo per ammirare una incredibile varietà di reperti di diverse epoche.

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Lasciato a malincuore il meraviglioso sito archeologico, sotto un sole estivo ed percorrendo una strada costiera ricca di panorami da cartolina, arriviamo ad Acciaroli, 700 abitanti d’inverno che diventano 30.000 in estate. Mare da bandiera blu, un delizioso porticciolo, l’incomparabile bellezza delle torre angioina, di proprietà della famiglia Schiavo, che ci ha concesso l’onore di visitarla e di gustarvi i dorati vini “fiano” di quattro cantine diverse, brillantemente illustrati e spiegati da Giuseppe Di Fiore, amministratore dell’azienda vitivinicola Barone di Rutino (Sa).

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Già leggermente brille, nonostante gli stuzzichini offerti durante la degustazione, con una breve passeggiata che ci permette di vedere il delizioso centro storico, curato nei minimi particolari grazie ad una Amministrazione Comunale lungimirante che ha impedito l’estrema modernizzazione, imponendo un limite all’altezza ed all’aspetto delle abitazioni, costruite con pietra a vista, e incrementando le zone di verde, giungiamo al ristorante “Il Rosso e il Mare”, accompagnati nel percorso dal giovanissimo titolare, Antonio Vassallo. Di lui e del suo locale vi parlerò in un articolo a parte, perché merita un approfondimento.

L’ hotel “La Playa”, che ci ospiterà per tutta la durata del tour, è quasi un prolungamento della spiaggia, sulla quale si affaccia la bellissima terrazza del ristorante, dalla quale, con due passi, ci si ritrova con i piedi nella finissima sabbia di un mare d’incanto.

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Luminoso e pulito, arredato in maniera raffinata, ma accogliente, l’hotel è un piccolo gioiello. Il personale, premuroso ed attento, rende il nostro soggiorno ancora più piacevole. La vista dal balcone della stanza è di una bellezza commovente, tanto che dispiace chiudere gli occhi e abbandonarsi al sonno. Ma è necessario riposare, perché l’indomani ci aspetta la raccolta delle olive.

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Il mattino successivo, tra le squisitezze esposte sul tavolo della prima colazione, spicca un bicchiere pieno di un succo rosso intenso e profumato: aloe e mirtillo. Come descriverne la bontà? Nel corso della nostra visita alla Tenuta degli Eremi, ne scopriremo tutti i benefici effetti.

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Siete curiosi? Il seguito alla prossima puntata…