Gnocchi al ragu per il Club del 27. Per niente facili.

Se credete che preparare gnocchi al ragu sia semplice, per la serie “eccheccevo’“, non avete mai sentito parlare di MTChallenge e non avete mai letto il libro “Facciamo gli gnocchi” edito da Gribaudo dove, immodestamente, compaio anch’io tra gli autori delle ricette.

In occasione del Club del 27 vengono riproposte alcune delle ricette del libro ed io ho voluto scegliere la più tradizionale, la più classica, per dare il giusto risalto alla preparazione degli gnocchi stessi.

Lo gnocco perfetto è quello che non contiene uova, ma non si sfalda. Si scioglie in bocca, ma non si spappola. E’ consistente, ma non va richiede masticazione. Raccoglie il condimento, ma non lo sovrasta. E vi pare poco?

La ricetta del ragù è di Annarita Rossi del blog Il bosco di alici.

Gnocchi al ragu per il Club del 27

Gnocchi al ragu

Per gli gnocchi

  • 600 g di patate
  • 180 g di farina
  • sale

Per il ragu

  • 500 g di macinato misto di maiale e manzo
  • 1 vasetto di concentrato di pomodoro
  • 1/2 bicchiere di vino rosso
  • 1/2 cipolla
  • 1 carota piccola
  • 1 costa di sedano
  • 2-3 cucchiai di olio extravergine di oliva
  • sale, pepe

Per servire, grana grattugiato.

Preparare gli gnocchi seguendo il procedimento che trovate QUI

Gnocchi al ragu

Tritate finemente la cipolla, la carota, il sedano e fateli soffriggere in un’ampia casseruola, in olio caldo, ma non bollente.

Quando gli odori saranno teneri, aggiungete la carne e fatela rosolare bene, mescolandola di frequente, a fiamma viva.

Bagnate poi con il vino rosso e fate evaporare.

Aggiungete infine il concentrato di pomodoro, salate leggermente, abbassate la fiamma e coprite: fate cuocere il ragu per almeno un’ora e mezza, controllando di tanto in tanto.

Aggiungete un mestolino di acqua calda, o di brodo, nel caso fosse troppo denso, e regolate di sale e pepe.

Cuocete gli gnocchi in acqua bollente leggermente salata, per pochi minuti, raccogliendoli con una schiumarola man mano che salgono a galla.

Conditeli con il ragu in una terrina, spolverate con abbondante grana grattugiato e gustatevi i vostri gnocchi al ragu.

Gnocchi pistacchi e gorgonzola

Gli gnocchi pistacchi e gorgonzola sono nati da una sfida. 

Li abbiamo mangiati insieme, io e la mia diffidente amica e compagna di bagordi Eleonora, in una trattoria di cui non ricordiamo il nome né l’aspetto, durante un viaggio in Sicilia.

Non ricordiamo la trattoria, ma gli gnocchi pistacchi e gorgonzola, quelli si. Abbiamo fatto il bis.

Eleonora (che non sa cucinare, ma è un’ottima critica gastronomica) sosteneva che io non sarei stata capace di replicare quel piatto. A parte il gusto dei pistacchi, evidentemente di Bronte, che erano un gran valore aggiunto, c’era uno straordinario contrasto tra la compattezza degli gnocchi, nel momento in cui li infilzavi con la forchetta e il momento in cui si scioglievano, tra lingua e palato. “Non c’è uovo”, disse. Ed io fui d’accordo.

E della cremosità della salsa al gorgonzola, vogliamo parlare? “Guarda, rimane unita allo gnocco, ma non attacca agli altri” disse, sempre lei. Ed io fui nuovamente d’accordo.

E così, prima di mandarla a dà via i ciapp (è di origine milanese e ci sta tutto), ci ho provato. 

E ci sono riuscita.

Ma io avevo l’asso nella manica.

Gnocchi pistacchi e gorgonzola.

 

Gnocchi pistacchi e gorgonzola

Ingredienti per 4 persone

  • 500 g di patate della Sila
  • 150 g di farina 0
  • 60 g di pistacchi di Bronte
  • 200 g di gorgonzola
  • una noce di burro
  • un cucchiaio di latte intero
  • pepe nero
  • sale

Scegliete le patate possibilmente della stessa grandezza.

Bucherellatele con una forchetta, avvolgetele in carta da cucina bagnata e cuocetele in microonde a 600/700 watt per 7/8 minuti.

Sbucciatele e passatele al setaccio, sparpagliatele sulla spianatoia per raffreddarle prima e salatele.

Aggiungete poco per volta la farina. Dovrete ottenere un impasto morbido, ma non appiccicoso.

Ricavatene dei rotoli dello spessore di un pollice e tagliateli a pezzetti lunghi 2 cm circa.

Premeteli al centro con un dito per ottenere una fossetta centrale (potete anche strisciarli delicatamente sui rebbi di una forchetta, su retro di una grattugia, o sullo strumento apposito).

Scaldate il latte e scioglietevi il burro, portando quasi a bollore.

Fuori dal fuoco, amalgamate il gorgonzola a tocchetti, mescolando fino a completo scioglimento. Aggiungete, a piacere, del pepe nero.

Lessate gli gnocchi in abbondante acqua salata, togliendoli con un mestolo forato man mano che salgono a galla e poneteli in un tegame con la salsa di gorgonzola e un cucchiaio di acqua di cottura.

Mantecate a fuoco medio fino ad ottenere la densità desiderata.

Impiattate cospargendo con una manciata di pistacchi tritati a coltello. Per una maggiore croccantezza, potete tostarli brevemente in forno un in un padellino.

La gastrocritica ha detto che i miei gnocchi pistacchi e gorgonzola sono ancora meglio di “quelli”. Ma io ho le patate della Sila!

Gnocchi stupefacenti alla canapa e semi di papavero

Parlare di gnocchi stupefacenti mi espone sicuramente a grossi rischi.

Se poi aggiungo parole come “canapa” e “papavero”, a chi verrà segnalato il mio post da sangugol? Se non mi vedete nei prossimi giorni, portatemi, oltre al chilo di arance di prassi, qualche libro di cucina, perché hai visto mai che in carcere non ci sia una mensa?

Bene, si da il caso che sia in corso l’ MTC59 e che Annarita Rossi, vincitrice della precedente sfida, abbia deciso che il confronto si terrà sugli gnocchi. Ha pubblicato la ricetta base sul suo blog “Il bosco di alici” e ha lasciato campo libero per i condimenti.

Ora, per vincere una sfida si deve stupefarre… stupefacere… mi dicono stupefare. Insomma, essere come questi gnocchi: stupefacenti.

Chi ha letto qualche mia ricetta delle sfide MTChallenge precedenti sa che di solito io parto dalle basi. Ovvero: per il brodetto di pesce sono andata a pesca; per la frolla sono andata da Massari; per gli gnocchi che faccio? Vado sui campi di patate e nelle piantagioni di canapa.

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Ovviamente, trattasi di patate silane IGP, e di canapa sativa, ben diversa dalla indica di cui si fa tutt’altro uso.

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Per la preparazione degli gnocchi ho seguito la ricetta di Annarita, che trovate anche nel mio precedente post.

Ho voluto provare a cuocere le patate in forno, tra due strati di sale. Sono risultate molto asciutte, forse un pelino troppo, probabilmente avrei dovuto lasciarle meno tempo. In ogni caso il risultato è stato ottimo, le patate hanno assorbito pochissima farina.

Per cambiare formato li ho rotolati sul retro di una grattugia, e alla fine sembravano bucce d’arancia.

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Chiaramente, per rendere gli gnocchi stupefacenti, non potevo limitarmi. Oltre alla farina di canapa nell’impasto, ho utilizzato del latte di canapa per allungare la crema di broccoletti.

Mancava un po’ di colore, così qualche pomodorino confit ha rallegrato il piatto e aggiunto un tocco dolce e pungente.

Per avere qualcosa da sgranocchiare sotto i denti ho sparpagliato qualche seme di papavero: hai visto mai che non si rida abbastanza?

Ed ecco la ricetta completa.

N.B. Questa ricetta è stata pubblicata nel libro dell’MTChallenge Facciamo gli gnocchi – edizioni Gribaudo

Gnocchi stupefacenti alla canapa e semi di papavero

Dosi per 4 persone.
Per gli gnocchi:
•500 g di patate silane IGP
•80 g di farina 0
•10 g di farina di canapa
•un pizzico di sale

Per il condimento:
•250 g di broccoletti
•una noce di burro
•un pizzico di sale
•un pizzico di pepe
•uno spicchio di aglio
•20 ml di latte di canapa
•16 pomodorini datterini
•un trito di rosmarino, origano, sale
•un cucchiaino di zucchero semolato
•olio extra vergine di oliva
•una manciata di semi di papavero

Lavate le patate, bucherellate la buccia e disponetele in una teglia tra due strati di sale grosso.
Cuocetele in forno a 200° per 30 minuti circa, testandone la cottura ogni tanto con uno stuzzicadenti.
Sbucciatele ancora calde e setacciatele sulla spianatoia, con un passaverdura o lo schiacciapatate.
Sparpagliatele, spolveratele con il sale e lasciatele intiepidire.
Iniziate ad aggiungere le farine, fermandovi non appena l’impasto sta insieme, senza lavorarlo troppo.
Formate dei rotolini spessi un pollice e ritagliatene dei tocchetti che farete scivolare sul retro di una grattugia, o sui rebbi di una forchetta per dare la caratteristica rigatura.
Lasciateli sulla spianatoia leggermente infarinata fino al momento della cottura.
Tagliare i datterini a metà e disponeteli sulla placca del forno.
Cospargeteli con il trito misto, quindi con lo zucchero ed irrorate con olio extra vergine di oliva.
Infornare a 140° per due ore.
Sciogliete il burro in un tegame e soffriggetevi lo spicchi d’aglio scamiciato e privato del germoglio interno, poi schiacciatelo e toglietelo.
Mettete nel tegame le rosette di broccoletti, aggiungete il sale ed il pepe e fate insaporire.
Toglietene alcune intere e versate sulle rimanenti il latte di canapa.
Fate asciugare qualche minuto, poi frullate con il mixer ad immersione.
Lessate gli gnocchi in acqua bollente fino a quando salgono a galla, poi passateli nel tegame con la crema di broccoletti, mescolando delicatamente.
Metteteli nei piatti, aggiungete qualche pomodorino confit, le rosette di broccoli intere e spolverate con i semi di papavero.

Con questi gnocchi stupefacenti EatParadeBlog partecipa all’MTC59

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Gnocchi mediterrOnei – mediterranei, terroni ed erronei

Gnocchi mediterrOnei” non è un errore di battitura, ma un compendio della natura di questa preparazione, nata da uno degli innumerevoli conflitti che costellano da sempre la mia vita da figlia.

Mia madre, piemontese con ascendenze valdostane e francesi (ma secondo me c’è anche qualche tedesco, o almeno un austriaco), è una donna solida, severamente lineare, piena di virtù, tra le quali tuttavia non annovera le capacità culinarie.

Il mondo gastronomico le è del tutto sconosciuto. In compenso conosce alla perfezione le modalità di scongelamento dei surgelati, i tempi di cottura dei piatti pronti e la temperatura ideale per riscaldare i vassoi del take-away.

L’universo alimentare della mia adolescenza è costellato di sofficini-bastoncini-sorrisini, polpettone e rustici della rosticceria, oltre a non meglio identificate pietanze dall’aspetto inquietante, provenienti dalle trattorie dei dintorni.

A sedici anni avevo già la gastrite.

A diciotto, con la scusa dell’università, ma in realtà per puro istinto di sopravvivenza, sono fuggita a 800 chilometri di distanza, e a) sono dimagrita di 12 chili b) sono guarita dalla gastrite c) ho imparato a cucinare.

In tutto questo, devo però riconoscere che mia madre aveva i suoi cavalli di battaglia: quei quattro piatti in croce destinati alle occasioni speciali (io non lo ero), che le riuscivano in maniera davvero divina.

Sul brasato al barolo, la polenta al sugo e la panizza vercellese (non ve l’ho detto che è piemontese?) oggi ce la giochiamo più o meno alla pari.

Il mio cruccio rimangono gli gnocchi. Non sono mai riuscita ad eguagliare i suoi.

Così, complice la sfida MTC59, basata sugli gnocchi di patate come decretato dalla vincitrice della sfida precedente,  Annarita Rossi del blog “Il bosco di alici“, decido di coinvolgere la genitrice nel gioco e prepararli sotto i suoi occhi (lei non può nemmeno toccarli perché ha scoperto da qualche mese di essere celiaca) e con le sue indicazioni, per cercare di carpire il segreto.

Perché stavolta l’MTChallenge non è l’unica sfida che voglio vincere.

E qui devo ripetere pari pari la lezioncina di mia madre.

Le patate devono essere asciutte, non novelle, a pasta bianca

Ecco. Quindi utilizzerò le patate della Sila IGP che sono sode e compatte grazie alle particolari condizioni climatiche in cui crescono.

E’ meglio lessarle sbucciate, tagliate a pezzi e con il sale, così rilasciano l’amido. Poi si asciugano bene e gli gnocchi restano più scioglievoli”.

Il segreto della morbida scioglievolezza mi mancava, però la ricetta della sfida prevede la cottura delle patate intere. Così opto per la cottura in microonde che faciliterà il compito. Ho qualche piccolo dubbio in merito, perché penso che il punto di forza degli gnocchi materni era proprio quella capacità di mantenersi sodi in cottura per poi liquefarsi al primo contatto tra lingua e palato, ma procedo.

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Noooooo!!!! Stai sbagliando!” “Mamma devo fare così” “Ma è sbagliato!” “Ok, ma devo fare così” “Se sbagli non saranno come i miei!” “Pazienza, devo fare così” “Sono erronei!” “Va bene, saranno gnocchi mediterrOnei” e avanti all’infinito, o almeno fino a cottura delle patate.

Si sbucciano calde“. “Scottano.” “Fa nulla, scottati, ma sbucciale calde“.

Con l’aiuto di una forchetta e di un coltello le sbuccio, sacramentando in aramaico antico.

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Passale al setaccio e sparpagliale sulla spianatoia, poi metti il sale e le lasci raffreddare“. “Uso lo schiacciapatate” “Non è la stessa cosa” “Uffamachimelohafattofare”

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“Bene, poi quanta farina aggiungo?” “Quanta ne prendono”.

Quando sento o leggo questa frase mi viene sempre da piangere. “Quanta ne prendono” Per arrivare dove?

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Mentre la disperazione avanza, recupero le istruzioni di Annarita e preparo un 20% di farina. Poi, dalla figura rigidamente seduta nella poltrona e circondata da un alone di gloria e sapienza, arriva l’illuminazione divina: “L’impasto deve essere morbido, ma compatto. Fai un rotolo e lo poggi sul palmo della mano: se ricade ai lati senza rompersi, va bene”.

E questa è la genialata del secolo.

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CHE NON TI VENGA IN MENTE DI AGGIUNGERE L’UOVO!”

Perdonate il carattere maiuscolo, ma il tono era quello. Uovo, io? Giammai. Anatema su di me.

Ora è facile, fai i rotolini, li tagli a tocchetti e li fai rotolare premendoli con il pollice sul retro della grattugia, o sui rebbi di una forchetta”.

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Eh, no. Adesso torna fuori la mia calabresità acquisita e gli gnocchi li striscio sul “crivo”!

Sei proprio diventata terrona“. “Si, e me ne vanto”.

Il crivo, per chi non lo sapesse, è un cesto dalle sponde basse, realizzato con giunchi intrecciati a maglia larga, che viene utilizzato come setaccio, per essiccare alimenti al sole, o, giustappunto, per dare forma agli gnocchi.

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Ora li cuoci, quando salgono a galla sono pronti“. Finalmente una certezza.

Già, ma come condirli, questi gnocchi mediterrOnei?

Recentemente ho partecipato a diversi eventi basati in particolare sulla dieta mediterranea. Per cui penso a qualcosa di veramente solare, fresco e gustoso, con i sapori del mio amato Sud. Ed eccovi il risultato.

Gnocchi mediterrOnei – mediterranei, terroni ed erronei

Ingredienti per 4 persone:

Per gli gnocchi
•500 g di patate
•Farina 00 q.b.
•Mezzo cucchiaino di sale.

Per il condimento
•200 g di burrata
•Un peperoncino piccante
•40 ml di panna fresca di latte
•Uno/due pomodori “cuore di bue”
•100 ml di olio di semi di girasole
•1 g di agar agar
•12 foglie di basilico fresco grandi ed intatte
•Olio per friggere

Procedimento:

Per gli gnocchi

Sbucciate e tagliate a pezzi le patate, mettetele in un contenitore per microonde, bucherellatele e coprite con pellicola bucherellata o con un coperchio. Cuocete al massimo della potenza per 8/10 minuti, dipende dalla grandezza. Controllatele ogni tanto e rigiratele almeno una volta.

Scolate le patate, asciugatele con carta da cucina o un canovaccio, passatele al setaccio formando un mucchietto sulla spianatoia e lasciatele intiepidire.

Iniziate ad aggiungere la farina, fino ad ottenere un panetto malleabile, che non si sfaldi.

Ricavatene dei rotolini dello spessore di un pollice, poi tagliateli a tocchetti.

Portate a bollore abbondante acqua ed immergervi delicatamente gli gnocchi: non appena salgono a galla scolateli con una schiumarola e conditeli direttamente nei piatti.

Per il condimento

Versate 150 ml di olio di semi di girasole in un bicchiere e mettetelo in frigo per almeno due ore.

Spremete il succo dei pomodori “cuore di bue” (se non avete l’estrattore va benissimo un comune spremiagrumi) e filtratelo con un colino a maglie strette. Dovrete ricavarne circa 100 ml.

Aprite il peperoncino, togliete i semi e metteteli da parte. Lasciate la parte esterna del peperoncino in infusione nell’acqua di pomodoro.

Sciogliete l’agar agar nell’acqua di pomodoro e portate ad ebollizione.

Spegnete e lasciate raffreddare per un paio di minuti.

Con una siringa senza ago, o un contagocce, prelevate un po’ di liquido e lasciatelo cadere nell’olio che avete raffreddato in frigo. Si formeranno delle sfere solide. Prelevatele senza farne accumulare troppe e sciacquatele velocemente in acqua fredda.

Setacciare la burrata con la panna, aggiungendo i semi del peperoncino e un pizzico di sale.

Lavare ed asciugare bene le foglie di basilico, poi passarle velocemente in olio bollente, per renderle croccanti.

Coprire il fondo del piatto con la crema di burrata, porvi gli gnocchi, guarnire con le perle di pomodoro e il basilico fritto e servire.

“Non saranno sicuramente come i miei” “No, mamma, sono i miei gnocchi mediterrOnei e sono più buoni!”

Per l’MTChallenge n° 59 da EatParadeBlog

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Gnocchi sorrentini gratinati al forno

Gli gnocchi sorrentini

sono freschi, colorati, e semplicemente squisiti. Profumati dal basilico ed arricchiti da una leggera gratinatura in forno, sono davvero appetitosi. Provate a prepararli, sono certa che piaceranno a tutti… nella versione calabrese! Eccovi gli ingredienti per 4 persone:

  • 300 gr. di patate silane
  • 100 gr. di farina 00
  • 1 kg. di pomodori freschi Sammarzano
  • 200 gr. di fiordilatte
  • qualche foglia di basilico fresco
  • 2 spicchi d’aglio
  • olio evo
  • sale.

Lessate le patate, (scegliete quelle “vecchie” ed a pasta gialla, sono più asciutte ed assorbono meno farina), sbucciatele e passatele al passaverdura.

Impastatele, ancora calde, con la farina, aggiungendo un pizzico di sale.

Formate dei cilindri dello spessore di un dito, e ritagliatene dei pezzi di 2 cm.

Formate gli gnocchi facendoli scivolare sui rebbi di una forchetta, sull’apposito rigagnocchi zz

o, come si usa in Calabria, sul “crivo”

Scottate i pomodori in acqua bollente per un paio di minuti, poi pelateli. La buccia verrà via con facilità.

Tagliatene alcuni a pezzettini e riducete gli altri in salsa nel passaverdure.

Soffriggete gli spicchi d’aglio puliti in olio evo, poi schiacciateli e toglieteli.

Aggiungete i pomodori a pezzetti e fateli insaporire brevemente.

Unite la salsa di pomodoro, il basilico, il sale e poca acqua. Lasciate cuocere per un’ora circa, poi togliete le foglie di basilico.

Portate a bollore una pentola d’acqua salata, lessate gli gnocchi e toglieteli delicatamente con la schiumarola non appena salgono a galla.

Versateli nel tegame con il sugo ed aggiungete il fiordilatte tritato.

Mescolate velocemente, distribuite in quattro pirofile monoporzione da forno, cospargete di parmigiano grattugiato e gratinate in forno per qualche minuto.

Oggi al primo posto in EatParade, gli gnocchi sorrentini!

 

 

Spatzle – Gnocchetti tirolesi agli spinaci ricetta Bimby

Non avevo mai preparato gli spatzle,

ma li avevo mangiati qualche volta e mi erano piaciuti molto, nelle molteplici versioni. In particolare, avendo gradito l’impasto agli spinaci, ho voluto replicarlo e, per andare sul sicuro, ho utilizzato la ricetta che prevede l’utilizzo del Bimby. Ve la riporto, esattamente come pubblicata sul sito ufficiale :

Ingredienti per 4 persone:

  • 100 g di spinaci lessati e strizzati, , (corrispondono a circa 200 g di spinaci freschi)
  • 3 uova
  • 200 g di latte
  • 1 cucchiaino raso di sale
  • 1 pizzico di noce moscata grattugiata
  • 300 g di farina bianca tipo 00

1. Mettere nel boccale gli spinaci, frullare: 5 sec./vel. 7. Riunire sul fondo con la spatola.

2. Aggiungere uova, latte, sale, noce moscata, farina e frullare: 30 sec./vel. 4. Versare l’impasto in una terrina e lasciar riposare per circa 30 minuti.

3. Nel frattempo portare ad ebollizione una pentola con abbondante acqua salata.

4. Non appena l’acqua avrà raggiunto il grado di ebollizione versare l’impasto dando la forma agli spatzle con l’apposito attrezzo, o con uno schiacciapatate a fori larghi.

5. Cuocere gli spatzle per pochi minuti, scolarli e condirli.

Io li ho conditi semplicemente con una dadolata di pomodoro fresco scottato in olio bollente con basilico e peperoncino, ed una spolverata di Castelmagno d’alpeggio ben stagionato.

Ovviamente, si possono realizzare tranquillamente anche senza Bimby: è sufficiente un qualunque mixer per tritare bene gli spinaci (devono ridursi quasi in crema) e le uova vanno sbattute con il latte, il sale e la noce moscata. Poi si aggiunge la farina, ben setacciata.

Facili, no?

Canederli o knödel estivi

 I canederli, o knödel, sono una preparazione molto comune in Germania, Austria e nell’Alto Adige.

I canederli sono grossi gnocchi cotti nel brodo e serviti con diversi tipi di condimento. Partendo dall’impasto tradizionale, a base di pane raffermo, uova, latte e farina, si possono ottenere molte varianti gustose. In questo caso vi propongo una versione “estiva”.

Ecco la ricetta per 4 persone:

  • 250 gr. di pane raffermo
  • 70 gr. di prosciutto cotto
  • una zucchina da 200 gr. circa
  • 1 uovo
  • 250 ml. di latte
  • 2/3 cucchiai di farina
  • burro
  • mezzo litro di salsa di pomodoro
  • prezzemolo, erba cipollina, noce moscata, finocchietto selvatico, sale e pepe

Tagliate a cubetti il pane raffermo e copritelo con il latte.

Lavate e tagliate a dadini la zucchina, (raschiando bene la buccia, ma senza toglierla) e soffriggetela per 5/6 minuti nel burro con l’erba cipollina.

Tritate finemente il prosciutto cotto.

Amalgamate il tutto in una ciotola con l’uovo leggermente sbattuto ed unite sale, prezzemolo, noce moscata, finocchietto.

Aggiungete la farina poco per volta, fino ad ottenere un impasto compatto ed omogeneo.

Formate otto palline della grandezza di un’albicocca (circa 100 gr. l’una).

Portate a bollore in una pentola capiente la salsa di pomodoro con mezzo litro d’acqua ed un pizzico di sale.

Fate cuocere nella salsa i canederli per pochi minuti, fino a quando salgono a galla.

Serviteli con la salsa ed una spolverata di parmigiano grattugiato.

Buon gusto da EatParade!

 

 

 

 

Chicchi patate e bietole al pomodorino fresco

Chicchi patate e bietole al pomodorino fresco,

per racchiudere sapore, freschezza, allegria, nello stesso piatto nutriente e genuino.

I chicchi non sono altro che gnocchetti di piccole dimensioni.  Sfiziosi e divertenti, piacciono molto anche ai bimbi, ed è un ottimo sistema per far loro consumare quelle verdure necessarie alla loro crescite, ma solitamente poco gradite.

Ecco gli ingredienti:

500 gr. di patate “vecchie” a pasta gialla, 200 gr. di farina, 100 gr. di bietole, un cucchiaino di sale, 5/6 pomodori pachino, olio evo, uno spicchio di aglio, qualche foglia di basilico, pecorino grattugiato (o parmigiano)

Pulite e lavate le bietole, poi lessatele per dieci minuti in acqua con il sale, scolatele e tagliuzzatele finemente.

Lessate le patate in acqua bollente senza sbucciarle, fino a quando la buccia inizierà a rompersi e sollevarsi.

Passatele ancora calde nello schiacciapatate (le bucce resteranno nell’attrezzo) e fate cadere la polpa sulla spianatoia infarinata.

Impastate subito con le bietole e la farina, aggiungendo quest’ultima un po’ alla volta, fino ad ottenere un impasto morbido, ma non appiccicoso.

Formate dei rotolini dello spessore del manico di un mestolo, e tagliateli a pezzettini.

Portate a bollore una pentola d’acqua, nel frattempo preparate il sugo: riducete i pomodori in dadolata, salateli e teneteli da parte.

Soffriggete l’aglio in abbondante olio evo, poi schiacciatelo. Soffriggete anche le foglie di basilico, poi togliete entrambi, lasciando l’olio sul fuoco.

Gettate i chicchi patate e bietole nell’acqua bollente e scolateli appena salgono a galla (1/2 minuti).

Rimetteteli nella pentola insieme alla dadolata di pomodorini, poi versatevi sopra l’olio bollente e rimescolate.

Servite spolverando di pecorino o parmigiano in scagliette.

Un piatto tricolore in questi giorni “mondiali” è immancabile!

Da EatParade con gusto!