Pirello, lo squisito liquore calabrese al piretto

Esattamente nove anni fa ero a Milano, a seguire un corso di formazione per il nuovo lavoro che avrei intrapreso da lì a breve, grazie ad un meraviglioso individuo al quale mi ero rivolta, con enorme faccia tosta, in cerca di aiuto.

Inaspettatamente mi aveva risposto, a sottolineare come le grandi persone lo siano non per lo status sociale, non per i soldi, non per il potere, ma per il cuore.

Grazie a lui ho trascorso anni sereni e pieni di gratificazioni, fino all’auto-pensionamento, che abbiamo deciso quasi in contemporanea.

Nonostante potesse permettersi i migliori e più costosi prodotti di nicchia esistenti, amava i miei liquori fatti in casa, che gli mandavo ogni anno, per il suo compleanno.

Ci eravamo ripromessi di brindare insieme, prima o poi, ma non ce n’è stato il tempo. Se n’è andato via.

Ora, io non so come funzionino le cose lì dove si trova adesso, ma vorrei dirgli che se si trovasse a passare di qui, il pirello è pronto.

E se non sapete cos’è, ve lo spiego.

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Brodo di giuggiole, la riscoperta dei frutti antichi

Brodo di giuggiole

Corbezzolo, corniolo, giuggiolo, mela cotogna, pesca merendella. Sono solo alcuni dei cosiddetti “frutti dimenticati”, quelli che non interessano alla grande distribuzione, quelli che crescono ancora, spontaneamente, in qualche giardino di vecchia data e che, alle persone della mia età (sigh) fanno riassaporare l’infanzia, l’estate passata in campagna dai nonni, i giochi con i cuginetti tra il fieno e il pollaio. Continua a leggere “Brodo di giuggiole, la riscoperta dei frutti antichi”

Ciambelline dolci al liquore di finocchietto

ciambelline

Le ciambelline, di qualunque tipo, gusto e colore, sono uno degli sfizi più sfiziosi in assoluto.

Il motto “una tira l’altra” deve essere stato coniato, in origine, per queste piccole tentatrici alle quali è impossibile resistere.

Nella versione con vino, o liquore nell’impasto, diventano strepitose. Continua a leggere “Ciambelline dolci al liquore di finocchietto”

Finocchietto selvatico: non si butta via niente – clorofilla, ghiacciolo ed altre amenità

Immergersi in un cespuglio di finocchietto selvatico è un’esperienza quasi mistica.

Ha un profumo intenso, che stordisce, ma nello stesso tempo è fresco ed inebriante.

Finocchietto selvatico

Già nel mese di maggio, quando è tutto verde di barbe e foglioline tenere, regala il suo aroma lungo le strade e nei giardini (si, qui in Calabria si trova ad ogni angolo: terra miracolosa, lo dico sempre).

Più avanti arrivano i gialli ombrellini di fiori, immancabili, dopo l’essiccatura al sole, nella pasta con il pesce, nelle melanzane sott’olio, addirittura nel bouquet aromatico con cui si “massaggiano” i prosciutti di Renzini (un segreto svelato durante il bellissimo blogtour dell’ottobre scorso).

E non dimentichiamo i gambi, gonfi di succo, e quelli che sembrano semi, ma in realtà sono i frutti, da mettere… praticamente dappertutto!

Volete scoprire gli usi di questa pianta meravigliosa? Oggi ve ne racconto qualcuno :

1) La clorofilla. Nel lontano 2006, avevo un blog di cucina, in comproprietà con un’amica pigra quanto me. Ragion per cui, il blog morì di inedia. Però avevo scritto qualche ricetta, e salvato alcuni esperimenti. Uno di questi era la clorofilla di spinaci.

Non mi piacque. Un po’ perché gli spinaci, diciamocelo, sanno di poco. Un po’ perché non ne vedevo l’utilità. Tutto quel lavoro per un cucchiaino di roba verde che poteva servire, al massimo, a colorare la pasta. Esperimento fallito ed accantonato.

Poi, ultimamente, ho visto tornare questa benedetta clorofilla in alcune preparazioni, come QUESTA , e mi è venuta voglia di riprovarci. Però, col finocchietto, che oltre al colore regala anche un profumo fantastico.

Ingredienti:

  • 300 gr. di barbe di finocchietto selvatico
  • 600 ml. di acqua ghiacciata
  • cubetti di ghiaccio

Frullate il finocchietto con l’acqua fredda, poi filtratelo.

Mettete il liquido ottenuto in un pentolino e portatelo a 65°.

A questo punto, vedrete formarsi una poltiglia verde in superficie.

Ponete un telo dentro un colino tenendolo sui cubetti di ghiaccio e filtrate. Quel cucchiaino di “alghe” verdi è la vostra clorofilla.

Clorofilla 2

Potete utilizzarla nell’impasto di torte salate, di pasta, di pane, o scioglierla in olio o acqua come condimento.

Continuo a pensare che non ne valga la pena, però è divertente.

2) Il sale aromatico. Avete ottenuto la vostra clorofilla? E tutto quel bel finocchietto che avete utilizzato? Mettetelo ad essiccare al sole, poi tritatelo finemente con un cucchiaio di sale grosso ed usatelo per condire sughi, pesce, arrosti.

Finocchietto al sale_1

3) I ghiaccioli. Per ottenere 300 gr. di barbe, avete tagliato via chissà quanti gambi: centrifugateli e mettete il succo nel contenitore per i cubetti di ghiaccio. Utilizzateli per rinfrescare un tè leggero, o un semplice bicchiere d’acqua. E’ dissetante, digestivo e anti-gonfiore.

4) Il pane. Dalla seconda filtratura vi è rimasto un bel po’ di liquido. Non gettatelo: utilizzatelo per impastare un pane particolarmente fresco ed aromatico, o una brisée, o una sfoglia di pasta da riempire con pesce.

5) Il liquore. Per il liquore si possono utilizzare tutte le parti della pianta. Gli ingredienti variano, a seconda del risultato desiderato: più o meno alcoolico, più o meno dolce. Io ho trovato un compromesso soddisfacente con questi ingredienti:

  • 300 gr. di finocchietto selvatico
  • 1 lt. di alcool alimentare a 95°
  • 750 gr. di zucchero
  • 1 lt. di acqua

Raccogliete il finocchietto subito dopo la fioritura, quando ha già anche i frutti.

Tritate tutte le parti della pianta e mettetele in una bottiglia con l’alcool, tenendola al buio per almeno un mese.

Preparate uno sciroppo con l’acqua e lo zucchero e versatelo, bollente, nell’alcool con il finocchietto.

Filtrate il tutto un paio di volte con un telo sottile, di lino o cotone, o gli appositi filtri per alimenti.

Lasciate raffreddare, richiudete e servite freddo.

Che ne dite? Una piantina multitasking!

Vin d’orange di Coral Reef – maneggiare con cura

Il vin d’orange (ricetta di Coral Reef di Coquinaria.it), è presente da anni nei miei cestini natalizi. E guai a dimenticarlo, me lo richiedono espressamente! In effetti, è un liquore molto aromatico e particolare, ottimo come aperitivo, allungato in un buon prosecco ghiacciato, o centellinato al naturale per un digestivo di sicuro effetto.

Originario del sud della Francia, il vin d’orange si prepara con un certo anticipo, ma ho scoperto che dopo una sola settimana di infusione, ha già tutti gli aromi che lo rendono unico, sebbene meno forti, il che lo rende adatto a chi non ama i sapori troppo deciso, o la gradazione alcolica troppo elevata.

Ecco come si prepara:

  • 1 litro di vino rosé
  • 4 arance (non trattate)
  • 1 limone (non trattato)
  • 1 baccello di vaniglia
  • 200gr di zucchero
  • 25cl di grappa

Pulite e spazzolate le arance ed il limone, poi tagliateli in quattro spicchi (senza sbucciarli)

Metteteli in un boccale nel vino rosé con la bacca di vaniglia aperta per il lungo.

Aggiungete lo zucchero e la grappa e riponete in un luogo fresco ed al buio, per un periodo variabile dai dieci giorni a due mesi.

Filtratelo accuratamente più volte e versatelo nelle bottiglie.

Servite il vin d’orange come aperitivo miscelandolo a prosecco o champagne ben ghiacciati.

Si può bere anche liscio, come digestivo, ma in questo caso meglio limitarsi ad una dose minima: è molto alcolico!

 

Liquore amaretto

Il liquore amaretto si è fatto attendere per ben otto mesi, ma finalmente è pronto!

Lo conoscete? Squisitamente aromatico, il liquore amaretto si ottiene dalle mandorle amare e dai semi di mela. Per prepararlo si fa così:

Si raccolgono le mandorle contenute nei noccioli di pesche, nocipesche, albicocche (50/60 gr. ogni mezzo litro di alcool; non esagerate perché in grandi quantità diventano tossiche).

Si mettono in una bottiglia con la quantità stabilita di alcool per liquori (mezzo litro per ottenere un litro e mezzo circa di liquore).

Si conservano in luogo buio e riparato, aggiungendo semi di mela fino a raggiungere il livello dell’alcool della bottiglia. Ci vorrà molto tempo, ma è meglio, così risulterà più aromatico.

Quando è il momento di preparare il liquore, si fa bollire per 5 minuti una quantità di acqua pari a quella dell’alcool, con il 50% di zucchero (es.: mezzo litro di alcool = mezzo litro di acqua + 250 gr. di zucchero).

Si versa lo sciroppo caldo nella bottiglia con l’alcool ed i semi e si lascia riposare per 24 ore.

Si filtra più volte il liquore ottenuto con un telo di lino o un filtro da chimico.

Il liquore amaretto è pronto da consumare. Sentirete che bontà!

Da EatParade con gusto!

Liquore cointreau

liquore cointreau

Il liquore cointreau, dolce e aromatizzato all’arancia, è sorprendentemente semplice da realizzare in casa.

Occorrono soltanto, per un litro di liquore:

  • due arance non trattate, preferibilmente navel o maltesi, comunque molto profumate;
  • mezzo litro di alcool a 95° per liquori;
  • mezzo litro di acqua;
  • 300 gr. di zucchero;
  • un contenitore alto, possibilmente in vetro, con chiusura ermetica;
  • una rete elastica tubolare (quelle che tengono ferme le fasciature, per intenderci: si trovano in famacia, ma anche nei supermercati).

Si versa l’alcool nel contenitore, si poggia l’arancia nella retina e si attacca la stessa all’imboccatura nel contenitore, facendo in modo che l’arancia penda all’interno, ma non tocchi l’alcool.

Si chiude ermeticamente e si lascia riposare per almeno quindici giorni (meglio un mese) al buio.

cointreau

Dopo questo periodo si sostituisce l’arancia con un’altra e si lascia nuovamente chiusa per altri quindici giorni.

A questo punto si toglie l’arancia e si prepara uno sciroppo facendo bollire per cinque minuti l’acqua e lo zucchero.

Si versa lo sciroppo intiepidito nell’alcool, si filtra e si conserva in bottiglia. Il vostro liquore cointreau sarà pronto dopo un paio di giorni.

Se amate, come me, preparare le scorzette di arancia candite, vi suggerisco un trucco: utilizzate come sciroppo il liquido di cottura delle scorzette.

Trovate il liquore cointreau, insieme ad altre ricette, consigli e notizie, anche sulla pagina Facebook: EatParadeBlog

Liquore alla liquirizia

Denso, profumato, aromatico, da servire ghiacciato. E’ il liquore alla liquirizia
Ingredienti per un litro circa:
  •  70 gr liquirizia pura,
  • 350 gr acqua,
  • 350 gr di zucchero,
  • 250 gr di alcool 95%
Mettere lo zucchero e la liquirizia nel mixer e tritare il più finemente possibile (nel Bimby partire da vel. 3 ed aumentare gradualmente fino a 10).
Aggiungere l’acqua e fare sobbollire lievemente per 20 munuti (nel Bimby 90° vel. 1). Lasciare raffreddare ed aggiungere l’alcool e (nel Bimby 20 secondi a vel 3). Filtrare accuratamente e tenere in frigo per averlo sempre pronto. Anche in dispensa, si conserva molto a lungo.

Il liquore alla liquirizia è’ ottimo come digestivo, ma anche per risollevare una pressione un po’ bassa.