Crostata crema e marmellata di arancia

Crostata crema e marmellata

Non avrei mai e poi mai pensato che un giorno avrei rimpianto il trenino di Capondanno, a-e-i-o-u e pepépereppeppé.

E invece mentre scoccava la mezzanotte pensavo che in fondo, con le mascherine e a distanza di braccio si poteva anche fare, tanto ci si davano le spalle.

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Mini pudding al limone e ribes nero per il Club del 27

mini pudding

Questi mini pudding, budini, muffin, dolcetti, (chiamateli un po’ come volete, qui non siamo fiscali) li ho scelti tra tante altre bellissime ricette proposte per l’ormai arcinoto “Club del 27″.

Lo strepitoso banner, opera della mitica Mai Esteve

Quest’anno il Club ha cambiato impostazione: parliamo di libri, e che libri! Iniziamo subito alla grande. Continua a leggere “Mini pudding al limone e ribes nero per il Club del 27”

La frolla fa-bu-zu e il pompelmo rosa

la frolla fa

La frolla fa-bu-zu è una delle pochissime ricette che ricordo a memoria.

Sarà il motivo per cui, nonostante ne abbia provate ennemila, finisco per rifare sempre questa (sono pigra, confesso).

L’altro motivo è che mi piace: non troppo dolce, friabile, adatta a crostate e tartellette.

Era sul libricino delle ricette trascritte da mia madre (che non le ha mai sperimentate), insieme ad una crema pasticcera improponibile. Continua a leggere “La frolla fa-bu-zu e il pompelmo rosa”

Marmellata di agrumi e zenzero – Calabria di profumi

Una marmellata di agrumi ha sempre una marcia in più.

Tanto per cominciare, non viene due volte uguale. Ogni inverno, puntualmente, mi arrivano le richieste: “ma quella marmellata dell’anno scorso, perché non la rifai?” “sai, vorrei tanto un vasetto di quella marmellata dell’anno scorso…”. Bene, non illudetevi. La marmellata dell’anno scorso non esiste più, non esisterà più, fatevene una ragione. Potrete avere la marmellata di quest’anno, e magari più di una versione, dipende da quante volte la preparerò. Sarà sempre diversa. L’arancia sarà più o meno grande, il pompelmo più o meno aspro, lo zenzero più o meno pungente, il bergamotto più o meno profumato. Ma sarà comunque squisita, con gli inconfondibili sapori ed aromi che la mia amatissima Calabria ci regala. Si vede che amo la mia Terra? Se ne volete un pezzetto anche voi, qui c’è la ricetta:

  • due o tre arance tarocco (circa 600 gr. pulite)
  • un pompelmo (300 gr.)
  • un bergamotto (100 gr.)
  • un pezzetto di zenzero
  • 800 gr. di zucchero

Pelate al vivo gli agrumi, conservando le bucce delle arance, senza la parte bianca.

Tagliate a striscioline sottili le bucce delle arance e mettetele a bagno in acqua fredda.

Tagliate a pezzi la polpa degli agrumi e mettetela in una pentola dai bordi alti.

Aggiungete lo zucchero e portate a bollore.

Spegnete il fuoco, aggiungete lo zenzero grattugiato e mettete a riposare in luogo fresco per almeno 12 ore.

Nel frattempo, fate bollire le bucce di arancia tagliuzzate in acqua leggermente zuccherata. Appena prendono l’ebollizione spegnete e lasciatele raffreddare. Ripetete il procedimento altre 3/4 volte.

Mettete le bucce di arancia nella pentola insieme al resto, riportate a bollore e lasciate cuocere per un’ora circa, asportando con un colino la schiuma che si forma in superficie.

Intanto fate bollire i vasetti con relativi coperchi per una ventina di minuti.

Controllate la densità della marmellata depositandone un poco su un piattino inclinato. Se scende a fatica, è pronta.

Versate la marmellata ancora bollente nei vasetti (attenti a non scottarvi), chiudeteli bene e capovolgeteli. Quando saranno freddi potrete rigirarli e conservarli; nel frattempo si sarà formato il sottovuoto.

Tarocchi e pompelmi hanno un gusto dolce-amaro delizioso, ma il valore aggiunto dello zenzero e, soprattutto, l’aroma del bergamotto, sono ineguagliabili. E se non trovate il bergamotto? Che posso dirvi: la marmellata di agrumi non sarà la stessa cosa. Questa sfera d’oro profumato l’abbiamo solo qui.

 

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Confettura di albicocche caramellate

La confettura di albicocche,

preparata in estate, regalerà per tutto l’anno il gusto dolce di questi frutti morbidi e succosi. Sarà ancora più buona se le albicocche saranno leggermente caramellate, secondo il procedimento che leggete qui di seguito:

  • 1,5 kg. di albicocche
  • 600 gr. di zucchero
  • 250 ml. di acqua
  • un limone
  • un bicchierino di cognac

Spremere il limone.

Sbucciare e snocciolare le albicocche, tagliarle a pezzetti e spruzzarle con il succo di limone.

Coprirle con metà dello zucchero e lasciarle riposare in frigo, coperte da pellicola alimentare, per qualche ora.

Sterilizzate i vasetti facendoli bollire, tappi compresi, per almeno mezz’ora.

Nell’apposita bassine à confiture, o in una pentola dai bordi alti (non d’alluminio) mettere metà dello zucchero con l’acqua e far cuocere a fuoco molto lento fino a quando lo zucchero diventa bruno (attenzione a non farlo bruciare).

Togliere dal fuoco e versarvi le albicocche, con il succo che si sarà formato, facendo attenzione ai possibili schizzi.

Rimescolare e rimettere sul fuoco.

Portare lentamente ad ebollizione e, quando le albicocche saranno ben ammorbidite, passarle al setaccio, o frullarle con il mixer ad immersione.

Appena la confettura di albicocche sarà addensata al punto giusto (ossia quando un cucchiaino di confettura, versato su un piattino inclinato, scenderà molto lentamente verso il bordo per poi fermarsi), aggiungete il cognac e trasferitela nei vasetti.

Chiudete accuratamente i vasetti e capovolgeteli fino al raffreddamento.

Accertatevi che si sia creato il sottovuoto (i tappi non devono avere rigonfiamenti al centro e non devono “cliccare” se premuti). Diversamente, aprite il vasetto, riportate a bollore la confettura di albicocche e provate con un altro vasetto ed un altro tappo.

Un consiglio da EatParade: riciclate i vecchi vasetti, per le vostre conserve, ma utilizzate sempre tappi nuovi per una tenuta perfetta!

 

 

Gelatina di mele verdi

La gelatina di mele verdi è utilissima per realizzare le confetture , ed è molto usata da Christine Felber, il cui metodo di “precanditura” è ormai conosciutissimo.

Questa è la sua ricetta:

  • 1,5 kg di mele verdi
  • 1 kg di zucchero
  • 1,5 kg di acqua
  • il succo di un piccolo limone

Lavate le mele sotto l’acqua corrente e tagliatele in quattro pezzi.

Mettetele in una casseruola con la buccia ed i semi e copritele con l’acqua, portando ad ebollizione.

Lasciatele cuocere a fuoco molto dolce per una mezz’ora per renderle tenere, poi passate questa preparazione attraverso un colino fine, schiacciando leggermente la polpa della frutta.

Rifiltratela una seconda volta attraverso una garza. Versate un chilo di succo ottenuto in una casseruola con il succo di limone e lo zucchero.

Portate ad ebollizione, schiumate e mantenete la cottura a fuoco vivo da 5 a 10 minuti. Schiumate ancora se serve. Fate riprendere bollore. Verificate la consistenza (prova piattino).

Mettete subito la vostra gelatina nei vasi e chiudete, capovolgendo.

Aggiungerete questa gelatina di mele verdi alle confetture di pere e di ciliegie che contengono poca pectina: ne faciliterà il raggiungimento della giusta consistenza: ad esempio QUI

Scegliete delle mele ben verdi, preferibilmente all’inizio di luglio quando sono ancora poco mature. Potrete, con la polpa che vi avanzerà preparare una buona composta, passandola al passaverdure e zuccherandola e speziandola a volontà.

(ricetta e procedimento presi dal forum de “La Cucina Italiana”)

Dulce de leche

Il dulce de leche è una delle creme in assoluto più golose che abbia mai assaggiato.

L’origine non è certa: potrebbe provenire dall’Uruguay, dall’Argentina (dove la cuoca di casa De Rosas dimenticò una bevanda di latte e zucchero sul fuoco) o dalla Normandia, dove lo stesso incidente capitò al cuoco di una guarnigione militare. Comunque sia, la preparazione è semplicissima, ed il risultato è sensazionale!

Si tratta, in effetti, di una crema ottenuta facendo cuocere in un tegame (possibilmente antiaderente), 1 lt. di latte, 300 gr. di zucchero ed un pizzico di bicarbonato, e mescolando continuamente fino ad ottenere la consistenza voluta: però ci vogliono ore.

In alternativa, si può cuocere a bagnomaria, mescolando ogni tanto, oppure, per risparmiare tempo, in microonde, in un contenitore con coperchio, 2 minuti a potenza max, ripetendo più volte e rimescolando ogni volta.

Lo stesso risultato si ottiene con una lattina di latte condensato immersa in un litro di acqua, in pentola a pressione: 50 minuti dal fischio. Personalmente, preferisco questo tipo di cottura, ma verso prima il latte condensato in un barattolo di vetro sterilizzato, così, se non utilizzo subito il dulce de leche, posso conservarlo molto più a lungo.

Il vantaggio dei primi metodi è che si può controllare costantemente la consistenza; ma io ho testato più volte che i 50 minuti di pentola a pressione mi permettono di ottenere esattamente la crema che mi piace. In ogni caso, si può riprendere la cottura in qualunque momento, oppure, nel caso in cui diventasse troppo solido, si può diluire con un po’ di panna.

Da EatParade con gusto!

 

Marmellata di pompelmi rosa

La marmellata di pompelmi rosa a me, che non amo i dolci, piace tantissimo. Quel profumo intenso, quel retrogusto amarognolo che l’aggiunta di vaniglia non nasconda, ma esalta… Decisamente squisita!

Ecco le dosi ed il procedimento:

Uguale peso di polpa di pompelmo e zucchero, una stecca di vaniglia, barattoli sterilizzati facendoli bollire in acqua per almeno venti minuti.

Pelare al vivo i pompelmi, togliere i semi e tagliarli in pezzi. Conservare buccia e semi. Continua a leggere “Marmellata di pompelmi rosa”