I turdilli. Il tormento e l’estasi. La gioia ed il dolore.
Il gusto e… la frittura! Odio friggere, detesto gli schizzi untuosi, l’appiccicume, l’odore invadente. Ho provato, giuro, anche la versione al forno, ma non sono “loro”. I turdilli vanno fritti, e così ogni anno giuro di non farli mai più, ed ogni anno, puntualmente, ci ricasco.
Ed ogni anno, oltretutto, provo anche ricette diverse. Questa, della mia amica Mate, mi è piaciuta molto, così gliel’ho estorta, promettendole una citazione ed una menzione d’onore. Ergo, sappiate che se vengono bene, il merito è tutto della Mate!
Ingredienti:
- 300 g di farina
- un bicchierino di vermut (50 gr. circa)
- mezzo bicchiere di vino bianco dolce, 100 ml circa (il moscato va benissimo)
- 150 ml di olio extra vergine di oliva (o di girasole)
- 50 g di zucchero
- un pizzico di cannella o anice
- 1 pizzico di lievito per dolci
- 1 pizzico di sale
Portate a bollore i liquidi con lo zucchero, il sale e l’aroma scelto.
Togliete dal fuoco e versatevi la farina ben setacciata, mescolando con un cucchiaio di legno.
Rovesciate il tutto sulla spianatoia e continuate ad impastare, aggiungendo il lievito.
Se necessario, aggiungete ancora un po’ di farina: l’impasto deve essere morbido e lavorabile, ma non appiccicoso.
Formate dei rotolini dello spessore di un pollice, tagliateli a pezzetti da 7/8 cm. circa, strisciateli sui rebbi di una forchetta, sul retro di una grattugia, o sull’apposito attrezzo, come per fare gli gnocchi.
Scaldate abbondante olio in una padella dai bordi alti. I turdilli devono essere immersi nell’olio bollente per 5/6 minuti, fino a doratura.
Scolateli su carta assorbente.
Scaldate a bagnomaria il miele, fino a renderlo liquido, poi immergetevi i turdilli, uno alla volta.
Volendo, potete decorarli con monpariglia colorata.
Si, la casa puzza di fritto, mi sono scottata un dito, dovrò snidare le goccioline fin sotto il tappetino… ma che Natale sarebbe, senza turdilli?
Questa ricetta è pubblicata nel libro “Cucina Calabrese – ricette sapori sagre” – Ed. Affinità Elettive
E, se vi va di provare i turdilli, QUI c’è un’altra ricetta.