Pandipanna di Paoletta Sersante, variazioni salate di sapori

In questi giorni di forzata muratura, nei quali mi sento come la sepolta viva della Invernizio, cucinare è l’attività che più di ogni altra mi aiuta a passare il tempo.

“Ma lo fai già tutto l’anno”, dice. E’ vero, ma un conto è farlo su richiesta, per eventi, cooking show, lezioni di cucina, buffet, oppure per articoli per riviste e web magazine. Diverso è farlo per puro divertimento.

Il Doc si diverte meno, fissato com’è con la linea da mantenere Continua a leggere “Pandipanna di Paoletta Sersante, variazioni salate di sapori”

Degustare il teatro: antichi delitti e una giuria godereccia

degustare v. tr. [dal lat. degustare, der. di gustus «assaggio, gusto, sapore»]. – Assaggiare, assaporare (cit. Treccani)

Un vocabolo che nella mia mente evoca un rito lento, eseguito ad occhi semichiusi, in un ambiente accogliente e caldo, quasi contemplativo, ricco di emozioni e sensazioni.

Un teatro, magari.

Vi sembra strano? Voi pensate ad un ristorante stellato e al piattino di riduzione di schiuma di aria di perla di sabbia di aroma di? Continua a leggere “Degustare il teatro: antichi delitti e una giuria godereccia”

Ritorno a scuola: pane, panini, focaccia, grissini.

Ritorno - cestino

Il ritorno dalle vacanze di solito per me coincide con il ritorno al lavoro, alla quotidianità, alla routine.

Stavolta ritorno a scuola, all’impegno, allo studio e anche ad un vecchio amore.

Chi mi segue da tempo ricorderà che i miei primi interessi condivisi sul blog furono il cake design (presto abbandonato per via della mia manualità prossima allo zero) e la panificazione. L’amore per quest’ultima non mi ha mai abbandonata: ho comprato tonnellate di libri, ho sperimentato di tutto, ho seguito corsi amatoriali prima e professionali poi, con insegnanti del calibro di Piergiorgio Giorilli e le sorelle Simili. Continua a leggere “Ritorno a scuola: pane, panini, focaccia, grissini.”

Fuori dal guscio e Tra due fette di pane: gli ebook imperdibili

fuori

Fuori dal guscio” e “Tra due fette di pane” sono i titoli delle due più recenti creazioni di LIBRICETTE.eu, che è la prima libreria online dedicata agli e-book di cucina, fondata dalla food blogger torinese Paola Uberti del blog SLELLY.

In occasione della prossima Pasqua e del Lunedì dell’Angelo, il sito ha pubblicato due nuove opere gratuite per suggerire al pubblico idee golose e originali da mettere in tavola e da utilizzare per le tradizionali gite fuori porta.

Nell’e-book FUORI DAL GUSCIO – IN CUCINA CON LE UOVA, troverete proposte per cucinare in modo creativo uova ripiene, strapazzate, in camicia, frittate, crêpes, ma anche zabaione e deliziose creme dolci. Continua a leggere “Fuori dal guscio e Tra due fette di pane: gli ebook imperdibili”

Pan di ramerino all’uvetta – viaggio in corriera

pan di ramerino

Ma il pan di ramerino cosa c’entra con me, nata e cresciuta in Calabria?

Da bambina trascorrevo lunghi periodi a Firenze, città di origine di mio padre, con i miei nonni.

Ogni tanto si andava in gita a trovare un loro parente, che risiedeva a Cecina e aveva due figlie più o meno della mia età. Vivevano in un casale di campagna e noi bimbe trascorrevamo il tempo arrampicandoci sugli alberi ed immaginando che ogni ramo fosse un cavallo, perché tutte e tre avevamo una grande passione per questi superbi animali.
Ogni ramo aveva quindi un nome, veniva curato, accarezzato, strigliato ed incitato a lunghe cavalcate su spiagge bianche, o spronato a vincere immaginarie gare di salto ad ostacoli sempre più alti.

Ovviamente io, che ero la più piccola, non vincevo mai. Però mi divertivo ugualmente e ci sarei andata sempre molto volentieri, se non fosse stato per il viaggio.
Stiamo parlando degli anni tra fine ’60 ed inizi ’70. Immaginate il percorso in treno da Firenze a Pisa cosa doveva essere… ma ancora lo sopportavo.

Poi, però, si prendeva la corriera per Cecina.
Arrivati all’incirca all’altezza di Rosignano, la mia pazienza di bambina aveva ormai abbondantemente valicato il limiti, ed iniziavo ad incapricciarmi alquanto. A quel punto mio nonno, approfittando della sosta, scendeva a prendermi una fetta di focaccia all’olio, oppure, quando lo trovava, un pan di ramerino all’uvetta.

Non si trovava sempre, il pan di ramerino, in quanto legato alla tradizione del giovedì santo. Però era talmente buono e apprezzato che veniva prodotto anche in altri periodi.

Ricordo perfettamente l’aroma che si sprigionava appena aprivo il panino , la maniacale precisione con cui selezionavo religiosamente ogni chicco di uvetta e lo mettevo da parte, la gioia che mi dava annusare ogni singolo boccone prima di assaporarlo ed il leggero gusto pungente che mi rimaneva in gola e che ammortizzavo con i chicchi di uvetta tenuti da parte.

Oggi ho voluto replicare quella ricetta. Purtroppo, mancano tanti particolari importanti, e rivivere appieno quei momenti è impossibile.

Però, chiudendo gli occhi e mordendo un panino, risento per un attimo il pizzicorino in gola, e non so dire se è il rosmarino, o la commozione del ricordo.

Ingredienti:

• 25 gr. (un cubetto) di lievito di birra fresco;
• 320 gr. di farina 00:
• 40 gr. di strutto;
• 40 ml. di olio di semi;
• Un uovo medio sbattuto:
• Qualche rametto di rosmarino;
• Mezzo cucchiaino di sale;
• Un cucchiaino di zucchero;
• Una manciata di uvetta sultanina ammollata in acqua tiepida e ben strizzata;

Soffriggete il rosmarino nell’olio, poi lasciatelo raffreddare e filtratelo.
Fate ammorbidire lo strutto lavorandolo con la forchetta.
Sciogliete il lievito con lo zucchero in poca acqua tiepida ed impastatelo con la farina e lo strutto.
Unite l’uovo sbattuto con il sale.
Aggiungete per ultimo l’olio.
Unite all’impasto l’uvetta e formate 5/6 panini.
Lasciateli lievitare coperti da uno strofinaccio, fino al raddoppio.
Infornateli a 170° per 15/20 minuti.

Trovate il pan di ramerino, insieme a tante altre ricette, curiosità e notizie, anche sulla pagina Facebook: EatParadeBlog

Pane naan in padella – dalla terra promessa

Premessa: il pane naan, in realtà, sarebbe quello cotto nel tandoori, il tipico forno d’argilla a cono rovesciato.

La versione cotta su piastra rovente, dovrebbe essere il “roti”, spesso non lievitato e preparato con una farina semintegrale. Noi, per non sbagliare, facciamo una via di mezzo.

Ca-naan, la Terra Promessa, era il paese dei Cananei, gran panettieri. Originariamente prodotto con lievito madre, oggi il pane naan viene realizzato anche con lievito in cubetti o bustine. Comunissimo nel sud dell’Asia ed in Medio Oriente, questo tipo di pane viene spesso arricchito con l’aggiunta di yogurt o latte di capra. Veloce da preparare, si presta a diverse farciture, fredde o calde.

Eccovi gli ingredienti:

  • 300 gr di farina W260 Garofalo
  • 12 gr. di lievito di birra
  • un pizzico di sale
  • un vasetto di yogurt bianco da 125 gr.
  • 30 ml. di olio evo
  • poca acqua tiepida

Sciogliete il lievito in poca acqua tiepida.

Setacciate la farina ed impastate con lo yogurt ed il lievito sciolto.

Aggiungete il sale ed in ultimo l’olio.

L’impasto dovrà essere elastico e non appiccicoso.

Lasciatelo lievitare, coperto da uno strofinaccio, per un paio d’ore.

Suddividete l’impasto in sei pezzi e schiacciateli con il mattarello.

Arroventate una piastra in ferro (tipo il testo romagnolo) o una padella antiaderente, e cuocetevi il pane naan, due/tre minuti per parte.

Farcite, appena intiepidito, a piacere.

Panini al latte inglesi

I panini al latte sono morbidissimi e dolci.

La ricetta l’ho presa dal libro “Pane. I segreti per farlo” ed ho solo aumentato la quantità di zucchero. Vi riporto ingredienti e procedimento (tra parentesi le mie note):

750 gr. di farina di frumento (0), 4,5 dl. di latte (parzialmente scremato), 20 gr. di lievito secco, 25 gr. di burro, olio evo, 1 cucchiaino di zucchero (due cucchiai), 1 cucchiaino di sale

Mischiate la farina al sale e amalgamatela al burro in un recipiente caldo.

In un pentolino a parte scaldate il latte e mescolando energicamente unite il lievito e lo zucchero, quindi lasciate riposare in luogo caldo per 15 minuti, finché il liquido non sarà spumoso.

Unite il latte alla farina e al burro mescolando bene fino a ottenere una pasta omogenea.

Versate l’impasto su una spianatoia leggermente infarinata e lavoratelo con le mani per una decina di minuti, finché non sarà morbido ed elastico.

Dividete la massa in 20 pezzi di uguali dimensioni (15), cui darete la forma di rotoli e lascerete lievitare coperti in luogo caldo fino a quando avranno raddoppiato il volume.

Date ai panini la forma voluta (a rotoli, con dei tagli sulla superficie) e disponeteli sulla placca del forno leggermente unta (coperta da carta forno).

Spolverate la superficie con un po’ di farina (spennellati con tuorlo d’uovo sbattuto) e cuocete in forno caldo per circa 15 minuti.

Sono davvero fantastici, provateli!

Da EatParade con gusto!

Panini con uvetta

Panini con uvetta: quand’ero bambina li mangiavo spesso; trascorrevo le vacanze da mia nonna, in un paesino dell’alto Piemonte, e tutte le mattine andavamo a prendere la michetta per la mia merenda e il panino all’uvetta per la colazione.

Ancora oggi li associo al profumo di quella panetteria, all’aroma delle brioche e dei cornetti, alla doratura delle pagnotte appena sfornate, al calore che proveniva dal forno. Con questa ricetta di semplicissima esecuzione ho ritrovato tutti quei ricordi. Per un attimo, con gli occhi chiusi, mi sono sentita nuovamente piccina. Spero di trasmettervi, anche solo in parte, le stesse magnifiche sensazioni.

  • 500 gr. di farina 00;
  • 215 ml. di latte;
  • 20 gr. di lievito di birra;
  • 35 gr. di burro;
  • 25 gr. di zucchero;
  • mezzo cucchiaino di sale;
  • 150 gr. di uvetta

Ammollate l’uvetta in acqua tiepida.

Sciogliete il lievito in poco latte intiepidito con lo zucchero, poi unite il resto del latte e la farina.

In ultimo unite il burro ammorbidito e l’uvetta, asciugata ed infarinata.

Coprite l’impasto e lasciatelo riposare per un’ora, coperto da uno strofinaccio.

Date due giri di pieghe, poi lasciate nuovamente lievitare per un’altra ora.

Suddividete l’impasto in 15 pezzi (o meno, se li preferite più grandi), ed arrotondateli a palline, disponendoli sulla placca ricoperta da carta forno.

Cuocete per 30 minuti a 220°.

Gustateli ad occhi chiusi, e pensate al profumo ineguagliabile di una panetteria in un minuscolo paesino di montagna: è il consiglio di EatParade