Uova al forno con salsa di peperoni arrostiti

Uova al forno con salsa di peperoni arrostiti

Il Calendario del Cibo Italiano dedica la giornata al peperone, così vi regalo questa squisita ricetta.

UOVA AL FORNO CON SALSA DI PEPERONI ARROSTITI

Ingredienti per 4 persone

  • ½ dose di salsa di peperoni arrostiti (vedere di seguito)
  • 4 uova
  • 4 fette spesse di pane ciabatta
  • olio d’oliva
  • 1 spicchio d’aglio
  • prezzemolo tritato

Scaldate il forno a 180 °C. Dividete la salsa di peperoni tra quattro piatti di cottura piccoli.

Prendete 4 uova e rompetene 1 in ogni piatto.

Infornate per 7-10 minuti fino a quando i bianchi sono rappresi e i tuorli sono ancora semiliquidi.

Mettete 4 fette spesse di ciabatta su una teglia, irrorate con olio d’oliva, sfregate con 1 spicchio d’aglio e cuocete in forno fino a tostarle leggermente.

Cospargete le uova con prezzemolo tritato e pepe nero e servite con la ciabatta tostata.

Uova al forno con salsa di peperoni arrostiti

Salsa di peperoni arrostiti

  • 4 peperoni rossi (o un mix di rosso, arancione e giallo), tagliati a pezzi
  • 2 cipolle tritato grossolanamente
  • 2 spicchi d’aglio sbucciati
  • 2 cucchiai di olio d’oliva
  • 400 g di pomodori pelati sbucciati
  • 2 cucchiaini di aceto di vino rosso
  • 1 cucchiaino di zucchero di canna chiaro

Scaldate il forno a 190 °C.

Coprite i peperoni e le cipolle con l’aglio e l’olio d’oliva e distribuiteli in una teglia da forno. Arrostite per 40 minuti, quindi aggiungete i pomodori, l’aceto di vino rosso e lo zucchero e cuocete per altri 20 minuti.

Versate tutto in un robot da cucina e frullate fino ad ottenere una salsa liscia.

(Ricetta tratta da “BBC GoodFood” e realizzata per “Keep Calm & what’s for dinner?)

Pesto calabrese rosso. Ma anche no.

Perché si chiami pesto calabrese, visto che non si pesta nulla, francamente non so.

Al più, si trita, o si frulla. Ma dal momento che il Calendario del Cibo Italiano dedica una giornata alle cosiddette “salse pestate“, parliamo pure del pesto calabrese. Meglio ancora, gustiamolo.

Il pesto calabrese è tendenzialmente rosso, anzi, rosato per via della ricotta che sbiadisce il rosso di pomodoro e peperone.

Volendo, però, si può realizzare anche la versione gialla, oppure verde, cambiando qualità e colore di peperoni e pomodoro. Continua a leggere “Pesto calabrese rosso. Ma anche no.”

Il peperone ripieno e il viaggio del cappero

il peperone

Il peperone ripieno, insieme a tutti gli altri tipi di ortaggi “riempibili”(pomodori, zucchine, cipolle, melanzane) è protagonista della giornata odierna sul Calendario del Cibo Italiano.

Ma è soprattutto un’ancora di salvezza quando si ha necessità di preparare qualcosa di gustoso che si può conservare, trasportare, consumare caldo o freddo e addirittura congelare e tirare fuori all’occorrenza.

Un’ottima soluzione per gustare anche fuori stagione gli appetitosi frutti dell’orto di cui sopra. Continua a leggere “Il peperone ripieno e il viaggio del cappero”

Fusilli lunghi alla Fletcher – la signora pasta in giallo

Non tutte le ciambelle riescono col buco, non tutte le torte lievitano, non tutti i pomodori sono rossi.

Sono alcune delle cose che si imparano in cucina. Effettivamente, oltre alle qualità di pomodoro rosso che troviamo normalmente in commercio, ne esistono tantissime altre dai colori più disparati: rosa, arancio, nero, giallo, verde, persino zebrato. Giallo, d’altronde, è il colore originale del frutto che Cortés portò in Europa dalla sua amichevole visita agli aztechi. Giallo, e da qui il suo nome “pomo d’oro”. Poi il clima mediterraneo lo modificò nel rosso acceso che ben conosciamo, e che lo fece definire anche “pomo d’amore”, ritenendo, tra l’altro che avesse proprietà afrodisiache.

Pietro Andrea Mattioli, medico ed umanista, nel 1544 traduce il  De Materia Medica di Dioscoride dal greco aggiungendovi i suoi discorsi e commenti, e parla per la prima volta dei pomi d’oro, come di un tipo di melanzana: “Portasene a i tempi nostri un’altra spetie in Italia, le quali si chiamano pomi d’oro. Sono queste schiacciate fatte a spicchi, di colore prima verdi, come sono mature in alcune piante rosse come sangue, in altre colore oro“.

Anche nell’Herbario del Durante, medico e cittadino romano, nel 1585 si parla di di “Pomo d’oro. Aurea poma valent quae mala insana valere diximus, apta escis haec sunt, aegreque coquuntur“. Somigliante alla melanzana, commestibile, ma difficile da cuocere. ‘A pummarola era ancora molto di là da venire. il primo a citarne l’uso corrente in cucina è Vincenzo Corrado nel suo “Cuoco galante” del 1773, mentre nel 1789 gli abati Filippi Luigi Gilli e Gaspare Xuarez riferiscono di una salsa di peperoni e pomodori che gli americani mangiano con la carne. (Notizie tratte dal libro “Storia piacevole della Gastronomia di G. Maffioli)

Tutto questo per arrivare al mio pomodoro, che non è giallo, né rosso, ma verde.

E’ il pomodoro gigante di Belmonte Calabro, unico a marchio De.C.O (Denominazione Comunale d’Origine). Arriva a pesare 3 kg. Deriva dalla qualità “Cuore di bue” e pare sia stato importato all’inizio del XX secolo da tale Guglielmo Mercurio, al suo rientro dall’America. Ha la particolarità di maturare dall’interno verso l’esterno. Ecco perché, nonostante sembri acerbo, in realtà è dolce e succoso.

pomodoro

Il sugo che ne deriva è un verde giallastro, ed abbinato a peperoni e mais diventa il piatto definito, in famiglia, “pasta alla Fletcher”. Chi non conosce la “Signora in giallo”? Eccola, ve la presento:

Ingredienti per 4 persone:

  • 500 gr. di fusilli lunghi
  • mezzo chilo di pomodori verdi di Belmonte
  • 250 gr. di peperoni gialli
  • 100 gr. di mais precotto
  • olio extravergine di oliva
  • sale
  • uno scalogno
  • i semi di un peperoncino piccante
  • due spicchi di aglio
  • un pizzico di zafferano

Soffriggere nell’olio l’aglio scamiciato, poi schiacciarlo e toglierlo.

Grattugiare lo scalogno e, non appena prende colore, aggiungere il pomodoro tagliato a pezzetti ed i semi del peperoncino.

Aggiungere il sale ed un bicchiere d’acqua, e lasciare ammorbidire, poi schiacciare grossolanamente e proseguire la cottura.

In un’altra padella, soffriggere nell’olio caldo il peperone tagliato a dadini ed il mais.

Nel frattempo, lessare la pasta al dente, scolarla e rimetterla nella pentola.

Versarvi il sugo di pomodoro e rimescolare brevemente sul fuoco.

Unire i peperoni ed il mais croccanti e servire senza ulteriori aggiunte.

Fletcher or

Con la mia pasta alla Fletcher, versione personalizzata della “pasta al pomodoro”, che è stata scelta come tema da Paola Sabino di  Fairie’s Kitchen partecipo all’ MTChallenge n° 48

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