Si, ci sono incontri che ti cambiano la vita, come la brisee di Michel Roux.
Ve ne ho parlato QUI e non sto a spiegare di nuovo ricetta e procedimento che trovate, peraltro, sul blog Cuocicucidici di Elisa Baker, che la prepara molto meglio di me.
Sono diventata briseediRouxdipendente e ne pagherò, insieme ai familiari, tutte le conseguenze sul livelli di colesterolo e di calorie, perché, ovviamente, a noi piace farci del male. E lo sappiamo fare MOLTO bene, tipo: brisée ripiena di prosciutto e formaggio, brisée dolce alla crema frangipane, brisée con l’impasto al cacao e la crema di melanzane. E… no, non ho fatto le foto, le abbiamo divorate prima.
Però ne ho salvata una, che, essendo leggermente più “light” è arrivata fino alla tavola senza essere mangiucchiata nel percorso cucina>divano davanti alla tv (perché è lì che, notoriamente, si consumano le brisée, tovagliolo in mano).
Però, vorrei prima parlarvi di un’altra terribile dipendenza, acquisita più o meno in contemporanea: l’MTChallenge.
Brutta bestia. Girate alla larga, datemi retta, è una roba demoniaca. Prima ti attira con visioni celestiali di preparazioni che solo a guardarle ti viene un’acquolina che nemmanco le Niagara Falls. Poi ti ammalia propinandoti i segreti di tali preparazioni e ti illude che anche tu, si proprio tu, benché misero e meschino, potrai aspirare un domani non solo a preparare tali miracoli della natura cibaria, ma addirittura a proporne di nuovi.
E’ un attimo. Mandi la richiesta perché si, tu aneli a siffatta celebrità, e loro te la fanno sospirare, desiderare, e mentre sei lì che strisci ed implori ed oramai non hai altro scopo nella vita, finalmente, ti accettano. E’ fatta, amico mio. Ti sei beccato la tua scimmia sulla spalla e non te ne libererai mai più. Pensa e trema: c’è chi è già alla 46sima sfidaaaaaaaaaaaa……..
Brisée piccante con crema di topinambur, cavolo viola e peperoni
Per la brisée vi riporto alla ricetta su citata, con l’unica aggiunta di qualche goccia di olio di peperoncino piccante, da noi calabresi denominato “olio santo”. Non so bene se perché fa miracoli, o per affinità con l’estrema unzione.
![IMG_0249[1]](https://eatparades.files.wordpress.com/2019/09/a1f7a-img_02491.jpg?w=1200)
Ingredienti per il ripieno:
- 400 gr. di topinambur
- 125 ml. di latte
- mezzo cucchiaino di sale
- 50 gr. di pecorino crotonese grattugiato
- 200 gr. di cavolo viola
- un peperone rosso
- un peperone giallo
Stendete la pasta brisée a 2-3 mm di spessore, sistematela nello stampo e fatela riposare in frigo.
Tagliuzzare il cavolo viola e lessarlo per 40 minuti in acqua salata.
Scottare i peperoni in forno a 200° per 20 minuti, poi metterli in un sacchetto per surgelati, chiudere bene e lasciarli raffreddare. Il vapore all’interno del sacchetto staccherà la pelle, che verrà via con estrema facilità.
Tagliare i peperoni a pezzetti.
Riprendete lo stampo con la pasta, bucherellate il fondo, copritelo con carta forno e sistematevi dentro fagioli, ceci, o le apposite biglie.
Cuocete a 190° per 15 minuti, poi abbassate la temperatura a 170°, togliete carta e pesi e rimettete in forno per altri dieci minuti.
Pulire e sbucciare i topinambur, poi cuocerli nel latte fino a quando saranno ammorbiditi.
Passarli al setaccio con il latte, aggiungere alla purea ottenuta il sale ed il pecorino e amalgamare bene. Se il composto risultasse troppo denso, si può aggiungere un altro goccio di latte.
Unire alla purea il cavolo viola ed i peperoni.
Sistemate il ripieno nel guscio di pasta brisée e ripassate in forno a 180° per dieci minuti.

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