Merendelle, le pesche calabresi che sembrano mele

Merendelle“, un nome che fa immediatamente pensare a qualcosa di dolce, morbido, da merenda per l’appunto.

In realtà queste pesche quasi del tutto sconosciute non sono poi così dolci, e nemmeno morbide. Al contrario, sono piuttosto aspre e somigliano a meline selvatiche. Ed è proprio dall’incrocio tra pesche e mele che deriva questo frutto sorprendente, che cresce solo in Calabria ed in zone limitate della Sicilia e matura tra luglio ed agosto. Continua a leggere “Merendelle, le pesche calabresi che sembrano mele”

Pesche tabacchiere e cioccolato in un dolce soffice soffice

Le pesche tabacchiere mi piacciono molto, hanno un retrogusto amarognolo e leggermente speziato, che trovo adattissimo alle preparazioni dolci, in abbinamento al cioccolato fondente, ma anche al latte, per chi ama il dolce “dolce”.

Oggi vengono ricordate dal Calendario del Cibo Italiano, insieme a tanti altri frutti antichi e spesso dimenticati, vuoi per la difficoltà di coltivazione, vuoi per la scarsa resa, vuoi per la bassa richiesta. Continua a leggere “Pesche tabacchiere e cioccolato in un dolce soffice soffice”

Pesche e pesche

Perché chiamarle pesche e pesche?

Semplicemente perché la crema di farcitura delle conosciutissime pesche finte, è al gusto di pesca.

Per la preparazione ho voluto provare una ricetta diversa dalla solita. Stavolta ho copiato dal volume 13 della Enciclopedia della Cucina Italiana. Ecco ingredienti e procedimento:

per l’impasto:

  • 400 gr. di farina,
  • 150 gr. di zucchero,
  • 180 gr. di burro,
  • 1 bustina di lievito per dolci,
  • 10 gr. di fecola,
  • 0,5 dl. di Sassolino,
  • 3 uova,
  • 3 cucchiai di latte.

per la farcitura:

  • 200 gr. di crema pasticcera,
  • 2 pesche succose, sbucciate e tagliate a pezzetti e lasciate macerare con un cucchiaio di zucchero.

per la guarnizione: alchermes, zucchero semolato.

Preparate la pasta unendo la farina con 150 gr. di burro fuso, lo zucchero, la fecola, le uova, il liquore ed il lievito.

Formate con la pasta 8 palle, tagliatele a metà e sistematele su una placca unta con il burro rimasto (io ho utilizzato uno stampo in silicone a semisfere, mettendo al centro mezzo guscio di noce per creare l’incavo da farcire con la crema).

Cuocetele nel forno già caldo a 180° per 15 minuti, poi lasciatele raffreddare.

La ricetta originale suggerisce di farcirle con crema e cioccolato; io ho preferito utilizzare una crema pasticcera alla quale ho aggiunto le pesche frullate (ho lasciato qualche pezzettino intero).

Passate le “pesche e pesche” nell’alchermes, poi nello zucchero semolato.

Si possono utilizzare tranquillamente le pesche sciroppate e altro liquore a scelta, al posto del Sassolino.

Ho trovato questo impasto molto buono, piacevolmente friabile e di facile realizzazione.

Provate anche voi!

Da EatParade con gusto!

 

 

Confettura di pesche gialle al cardamomo – Metodo Ferber

Amo preparare marmellate e confetture. Quando ho fretta, butto in pentola frutta, zucchero (non meno del 50%) e faccio bollire fino a cottura. Quando ho più tempo a disposizione vado col metodo di Christine Ferber, con qualche leggera variazione.

Per questa confettura di pesche gialle al cardamomo ho messo in una pentola a bordi alti un chilo di pesche gialle pulite e tagliate a pezzetti, 600 gr. di zucchero, una mela verde a tocchetti (contiene pectina che facilita l’addensamento). Ho rimescolato, coperto con pellicola e lasciato macerare in frigo tutto il giorno. La sera ho trasferito il tutto in pentola, aggiungendo 4 semi di cardamomo (in un filtro da the), ho portato al fremissement (quel leggero fremito che precede il bollore), lasciato raffreddare e rimesso al fresco per tutta la notte. Al mattino ho rimesso a cuocere a fuoco vivo per 15/20 minuti, dopo aver dato una frullata superficiale con il minipimer (mi piace che resti qualche pezzetto), schiumando ogni volta che era necessario. Quando un mezzo cucchiaino di confettura messo su un piattino inclinato non scorreva più, ho tolto il cardamomo e riempito i vasetti precedentemente sterilizzati, che ho poi capovolto e lasciato raffreddare.

Ottima per crostate, sulle fette biscottate, nei cornetti.

Io la mangio a cucchiaiate…