Spezzatino di pollo all’aglio caramellato

Spezzatino di pollo all'aglio caramellato

SPEZZATINO DI POLLO ALL’AGLIO CARAMELLATO

Ingredienti per 4 persone:

  • Un pollo ruspante di 1,2 kg
  • Un mazzetto aromatico (salvia, rosmarino, timo)
  • Un bicchiere di vino bianco secco
  • 6 spicchi d’aglio
  • 2 limoni naturali a buccia spessa
  • 3 patate medie
  • Olio extravergine di oliva
  • Una noce di burro
  • Sale
  • Pepe

Spezzatino di pollo all'aglio caramellato

Fatevi tagliare il pollo in 8/12 pezzi, conditeli con sale, pepe, un cucchiaio di olio e una manciata di erbe aromatiche.

Mescolate i pezzi con le mani, sistemateli in una teglia in un solo strato, aggiungete gli spicchi d’aglio sbucciati e i limoni lavati e tagliati a rondelle.

Unite le patate sbucciate e tagliate a tocchetti.

Versate il vino sul fondo, coprite la teglia con un foglio d’alluminio e cuocete in forno a 160° per 50 minuti.

Scoprite il pollo, togliete le patate e mettetele da parte, poi alzate la temperatura a 200° con il grill e proseguite la cottura altri 30 minuti circa, girando i pezzi di pollo e di limone nel condimento almeno 2-3 volte.

Se il fondo del pollo si restringe troppo, allungatelo con qualche cucchiaio d’acqua calda per non farlo bruciare.

Il piatto è pronto quando i limoni sono ben canditi e caramellati e la carne dorata e croccante.

Setacciate le patate con il passaverdure e unite qualche cucchiaio del fondo di cottura, la noce di burro e la polpa di uno spicchio d’aglio schiacciato.

Servite il pollo e le fette di limone con il purè guarnito con gli spicchi d’aglio caramellati.

Foglie di cavolo gratinate e farcite con pollo

Foglie di cavolo farcite di pollo gratinate

Verza, ma anche cappuccio, cavolo nero, cavolo viola, cavolo cinese… purché abbiano delle belle foglie grandi e croccanti, vanno bene tutti per questi squisiti involtini.

Leggeri, ma saporiti, oltre che salutari.

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Ali di pollo satay alla brace

Ali di pollo satay

Ho già detto che mia madre non sapeva cucinare? Si, tante volte, credo. Inoltre, non mangiava derivati del latte e non amava la carne. Mio padre, in compenso, non sopportava il pesce e non gradiva le verdure.

Con il risultato che in casa mia si mangiavano sempre le stesse quattro cose in croce, e molte prelibatezze le ho assaggiate quando ero già più grandicella, in casa d’altri.

Ad esempio, le ali di pollo.

Addirittura, ero già mamma e le assaggiai per la prima volta magistralmente rosolate sul barbecue del padrino di battesimo di mio figlio.

Credo di averne divorate una quarantina. Le rifaccio spesso, anche se non hanno più quel sapore, ma si sa, la prima volta è sempre speciale…

Nel corso del tempo ho sperimentato molte varianti; quella che vi propongo è di Donna Hay, ed è stata realizzata per il mitico Keep Calm and what’s for Dinner?

ALI DI POLLO SATAY ALLA BRACE

Ali di pollo satay

• 140 g di burro di arachidi morbido
• 125 ml di latte di cocco
• 2 peperoncini rossi lunghi, tritati finemente, più un altro da servire a parte
• 30 ml di colatura di alici allungata con poca acqua se di sapore troppo forte
• ½ kg di ali di pollo medie
• Olio di semi di arachide
• Uno scalogno affettato
• Due cetrioli piccoli tagliati a metà per il lungo
• Arachidi salate tritate

Mettete il burro di arachidi, il latte di cocco, il peperoncino e la salsa di pesce in una grande ciotola e frullate per amalgamare.
Toglietene una tazza e tenetela da parte.
Immergete le ali di pollo nella ciotola grande e coprite.
Mettete da parte per 30 minuti per marinare.
Preriscaldate una teglia in forno a temperatura max, o un barbecue a fuoco medio.
Infilate le ali su 8 spiedini di metallo e spennellate con olio.
Cuocete per 4-5 minuti per lato, fino a quando il pollo è cotto e ben abbrustolito (in forno utilizzate la funzione grill)
Servite con la salsa satay tenuta da parte, peperoncino extra, scalogno, cetrioli e arachidi.

Spezzatino di pollo all’aglio caramellato

Uno spezzatino di pollo particolarmente aromatico, con un accompagnamento diverso dal solito.

Una ricetta che trovate anche sul Keep calm and what’s for dinner, l’ormai notissima e seguitissima rubrica dell’MTChallenge.

Trovate anche tante altre ricette gustose e semplici, in un pdf scaricabile gratuitamente.

Io direi di dare un’occhiata, no?

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Pollo al pesto di cipollotto per Il Club del 27

Pollo al pesto

Un pollo al pesto non lo avevo mai lontanamente immaginato.

Al pesto di cipollotto, poi.

E con i semi di girasole, per di più.

Ed è stato un peccato, perché a saperlo prima l’avrei fatto e rifatto millemila volte.

L’ho scoperto grazie al Club del 27 e alle strepitose ricette tratte da questo libro: Continua a leggere “Pollo al pesto di cipollotto per Il Club del 27”

Pollo clementine e finocchi di Yotam Ottolenghi – il pollOtto

pollo clementine

Pollo clementine e finocchi con arak e spezie.

Potrebbe sembrare un accostamento un tantino azzardato.

Ma Yotam Ottolenghi è un indiscusso Maestro di questi abbinamenti e su “Jerusalem“, il terzo dei suoi cinque libri (per me, una Bibbia), questa è solo una delle meravigliose ricette proposte.

Israeliano, 48 anni, Ottolenghi è diventato famoso scrivendo di insalate sul Guardian.

Da lì è esplosa la sua carriera a Londra: ristoranti, shop on line, libri. Non è uno chef futurista, niente invenzioni spettacolari, niente cucina molecolare. Continua a leggere “Pollo clementine e finocchi di Yotam Ottolenghi – il pollOtto”

Pollo ripieno e legge di gravytà

Avete mai visto un pollo ripieno senza salsina di accompagnamento?

Ovviamente no, la salsina c’è sempre. E’ la legge di gravytà che impone questo tipo di presentazione, e il mancato adempimento implica severissime sanzioni, soprattutto se si partecipa all’MTChallenge.

Ma andiamo per ordine. Il mese scorso la sfida a colpi di croissant è stata vinta da Patrizia-lapossino-Malomo, del blog Andante con gusto che, fulminata sulla sua personale via di Damasco dalle saette abilmente scagliatee da Alessandra-VanPelt-lapossinopurelei-Gennaro, ha sadicamente deciso che la ricetta della nuova sfida sia il pollo ripieno.

Ci può stare. Siamo in MTC per imparare, no? E allora, vamos a disossar el pollo.

Ovviamente, il primo tentativo di pollo ripieno è uno scempio. Il volatile finisce in pezzi e per una settimana si mangia pollo lesso con maionese, insalata di pollo, cappelletti ripieni di pollo in brodo di pollo. Arrivati alle cosce di pollo al forno, il Doc brandisce un femore e minaccia di pugnalarmi se gli propino ancora quellarobalì.

Scoraggiata, ma non vinta, passo al galletto, male che vada lo rifilerò a mia madre che non mangia pollo, ma galletto si. Il primo fila via liscio, faccio le foto, ma mi accorgo di avere inciso il petto e non la spina dorsale. Lo porto a mia madre e ne compro un altro.

Il secondo è perfetto, incisione da chirurgo, cucitura che Aracne manco la vedo, ma toppo le foto. Lo mangio io e ne compro un altro.

In qualche modo riesco a ricavarne qualcosa da fotografare (che poi è quello che mi interessa), lo farcisco e lo cucio con gli attrezzi del mestiere del Doc che, essendo veterinario, è ago e filo munito. Però si rifiuta di aiutarmi (odio).

Insomma, recupero un mix delle foto degli interventi a pollo aperto, che non somigliano neppure lontanamente a quelle del post di Patrizia, o alla strepitosa infografica di Dani Pensacuoca, che trovate di seguito.

Però ho imparato una cosa nuova, MTC gratias.

A questo punto, mi accorgo del gravy, e mi prende lo sconforto. Dico “oddio, ci mancava pure questa”. Poi leggo la accuratissima descrizione di Maria Pia Bruscia  e tiro un sospiro di sollievo perché lo faccio sempre, con il fondo di cottura e qualche aggiunta. Bene.

Il primo galletto assorbe tutto e non resta fondo. Ma tanto, l’ho dato a mia madre.

Il secondo sa di bruciato. Ma tanto, lo mangio io.

Il terzo – finalmente – mi regala la soddisfazione di un bel sughetto saporito, di un gustoso ripieno, di una cottura perfetta e anche se si è aperto un po’ che fa? Copriamo con i fagioli, così nessuno lo nota.

Però, vipregovipregoviprego, per la prossima sfida facciamo il the? Almeno non mi pesa berlo tutti i giorni!

Galletto calabroamburghese ripieno di salsiccia di suino nero di Calabria, broccoli di rapa e caciocavallo silano DOP.

Pollo ripienoo

Per le delicate operazioni di disosso vi copio spudoratamente le indicazioni dal blog Andante con Gusto   (le foto sono mie).

  1. Prendete il vostro busto di pollo eviscerato, pulito e fiammato per eliminare eventuali residui di piume. Rinfreschiamo subito un po’ di anatomia andando a lussare entrambe le cosce. Con il busto del pollo dritto di fronte a voi, dovrete infilare il pollice della mano sinistra (se non siete mancini) nella cavità intestinale fino a toccare l’articolazione dell’anca. Con l’altra mano tirate indietro la coscia rompendo l’articolazione. Il femore deve uscire dalla cavità dell’anca. Fate la stessa cosa con l’altra coscia. 
  2. Dovete togliere la forcella dello sterno. E’ una delle operazioni più delicate: ruotate il pollo sempre in posizione supina, con il petto verso di voi. Spingete indietro delicatamente la pelle della cavità del collo. Toccate la polpa del petto intorno alla cavità e potrete percepire la forcella. Incidetela con la punta del coltello.
  3. Con il coltello raschiate la carne intorno alla forcella in modo da farla apparire, quindi con delicatezza recidetela al vertice con il trinciapollo, facendo attenzione a non bucare la pelle. 
  4. La forcella è libera anche se l’osso lungo è ancora all’interno e verrà eliminato successivamente.
  5. Adesso ruotate nuovamente il pollo e mettetelo con il petto a contatto con il tagliere. Tenetelo   schiacciato con una mano ed incidete nel centro della spina dorsale scendendo dal collo alla coda. Qui troverete resistenza all’inizio ma poi proseguendo sarà molto più agile. Aprite quindi il pollo a libro. Via via che procedete nel lavoro, asciugatevi bene le mani cercando di averle sempre prive di grasso che inevitabilmente potrebbe rilasciare il volatile. Il coltello deve essere sempre ben fermo nella vostra mano. 
  6. Procedendo dall’alto verso il basso e dalla colonna verso l’interno, fate scorrere la lama del coltello appoggiandola alla cassa toracica ed incidendo in profondità, cercando i raschiare bene la polpa dalle costole. Procedete con calma da una parte e poi dall’altra. 1
  7. A questo punto avrete quasi terminato la parte più difficile. La gabbia toracica sarà quasi completamente staccata dal petto. Resterà lo sterno che potrete sollevare e staccare dal basso verso l’alto. Una volta inciso nella lunghezza, si staccherà completamente il resto dell’ossatura. Toccate il bordo del petto all’altezza del collo ed eliminate la parte lunga della forcella sempre incidendo con la punta del coltello. Tenete la carcassa da parte. 
  8. Adesso grattate via la polpa dalle ossa delle anche e staccate l’osso dalla giuntura della coscia con il trinciapollo. L’osso lungo della coscia sarà invece lasciato al suo posto per mantenere una bella forma finale.
  9. Tagliate con il trinciapollo le ali all’altezza dell’articolazione. Quindi rimuovete il resto dell’ala in corrispondenza delle giunture. Spingete con il dito la pelle dell’ala all’interno della cavità che si sarà formata dopo l’eliminazione dell’osso.  
  10. Il vostro pollo è disossato. Palpate con le mani la carne di tutta la superficie per sentire se qualche piccola scheggia di osso sia rimasta ed eventualmente eliminatela. Procedete a stendere il ripieno con cura. 
  11. Sollevate i lati del volatile per richiuderlo, fate coinciderei lembi di pelle con grazia e procedete alla cucitura. Cominciate dal collo e scendete cucendo senza tirare troppo la pelle perché con la cottura, tenderà a gonfiarsi e ritirarsi con il rischio di spaccarsi e rovinare tutto il vostro paziente lavoro. Potete usare filo da cucina o filo di seta a vostro piacere. 

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E, se non vi è ancora del tutto chiaro, c’è anche la fantastica infografica di Dani del blog Acqua&Menta:

pollo disossato Model (1)

Per il ripieno mi sono tenuta, come faccio spesso, sulla “roba di casa”. Molto genuino, molto ruspante, molto calabrese. E anche veloce, perché con un’assenza prevista dal 16 al 25 ottobre non avrei molto tempo per disossare altro e quindi senonoraquando; no, non voglio saltare la sfida, e devo poter dire “io c’ero!”, anche se in  maniera molto frettolosa e scrausa.

  • una salsiccia fresca di suino nero di Calabria
  • 100 gr. di caciocavallo DOP semistagionato
  • 400 gr. di broccoli di rapa
  • due cucchiai di olio extravergine di oliva
  • due spicchi di aglio
  • un peperoncino piccante (se gradito)
  • un cucchiaino di sale
  • mezzo litro di brodo di pollo
  • 500 gr. di fagioli “Reginella gialla” di Cortale
  • qualche foglia di alloro, salvia, finocchietto selvatico e rosmarino
  • miele di castagno
  • una noce di burro

Soffriggere nell’olio caldo il peperoncino e l’aglio scamiciato.

Schiacciare il tutto con i rebbi di una forchetta e togliere dall’olio.

Sbriciolare nella padella la salsiccia.

Dopo dieci minuti aggiungere i broccoli puliti e tagliuzzati.

Dopo cinque minuti unire due mestoli d’acqua ed il sale, coprire e fare cuocere per un’ora circa.

Per togliere il gusto amarognolo dei broccoli, si possono precedentemente lessare per un quarto d’ora ed abbreviare i tempi di cottura in padella.

Tritare al mixer la salsiccia ed i broccoli ed unire il caciocavallo grattugiato.

Farcire il galletto, cucire i lembi di pelle, spennellarlo con miele di castagno e rosolarlo da tutti i lati in un tegame con olio, sale e rosmarino.

Cuocere in forno a 200° per 50 minuti bagnando di tanto in tanto con del brodo.

Togliere il galletto dalla teglia, avvolgerlo in carta d’alluminio e tenerlo da parte.

Raccogliere il fondo di cottura, compresi i residui eventualmente attaccati alla teglia, frullare con il minipimer, passare al setaccio ed aggiungere una noce di burro.

Togliere al galletto il filo utilizzato per cucirlo, tagliarlo a fette e cospargerlo con il gravy.

Nel frattempo, lessare i fagioli in abbondante acqua salata con alloro, salvia e finocchietto selvatico.

Scolarli, condirli con un filo di olio e servirli come contorno.

Pollo ripieno x FB

Con questa ricetta partecipo all’MTC n° 51 mtchallenge51b

Polpettone pollo e prosciutto all’uva – Ricetta Bimby

Un polpettone pollo e prosciutto non può che essere morbido e saporito!

Preparato con l’aiuto del Bimby, che trita ed omogeneizza alla perfezione, si può realizzare anche con un buon tritatutto, e con una cottura a vapore. La particolarità di questo polpettone pollo e prosciutto sta nella cottura al vapore di succo d’uva, che lo rende particolarmente gustoso. Vi piace l’idea? Ecco gli ingredienti per la ricetta che è oggi al primo posto nella EatParade:

  • 300 gr. di petto di pollo
  • 200 gr. di prosciutto cotto
  • un cucchiaino di sale
  • un pizzico di pepe misto in grani
  • una cipolla
  • un gambo di sedano
  • un rametto di rosmarino
  • mezzo chilo d’uva nera
  • una noce di burro

Pulite e tagliate in tocchetti il petto di pollo.

Portate a bollore dell’acqua in una pentola con la cipolla, il sedano, il pepe, il sale e qualche ago di rosmarino.

Mettete a lessare il pollo per un mezz’ora.

Scolate il pollo lasciando da parte tutto il resto e mettetelo nel boccale del Bimby insieme al prosciutto.

Tritate a vel. turbo dando dei colpetti di 4/5 secondi e raccogliendo man mano dalle pareti, riportando al centro.

Quando è tutto ben omogeneizzato, raccogliete e compattate aiutandovi con un foglio di carta forno, che andrà ben sigillato. Lasciate riposare in frigo per qualche ora.

Sciogliete nel boccale la noce di burro a vel. 1 temp. 80° per 30 sec., poi unite gli acini d’uva tagliati a metà (se ne avete voglia, togliete i semi: io li ho lasciati), la cipolla, il sedano, il pepe ed il rosmarino precedentemente lessati insieme al pollo, ed un mestolo di acqua.

Posizionate il cestello Varoma sopra il boccale,  e mettete dentro il polpettone, dopo avere bucherellato l’involto di carta forno.

Lasciare cuocere a vel.1 per 15 minuti, poi tritate a vel. 5/6 per 1 minuto.

Affettate il polpettone pollo e prosciutto e servitelo con il sugo di uva.

Se preferite un condimento più denso, aggiungete al sugo un cucchiaino di fecola di patate.

E buon gusto!