Ravioli all’Umbriaco – sapore di nostalgia

I ravioli all’Umbriaco nascono a seguito del tour “Vedi il sapore“, organizzato in Umbria dall’azienda Renzini SpA, al quale ho partecipato, insieme ai colleghi dei blog “Un cuoco d’a.MARE” e “La Masca in cucina“.

Durante il tour abbiamo visitato luoghi bellissimi, abbiamo imparato tutto, o quasi, sull’Alta Norcineria, ma, soprattutto, abbiamo degustato dei prodotti assolutamente squisiti. Tra questi, l'”Umbriaco”, un prosciutto ubriacato in vino rosso ad alta gradazione e vinacce. Come descrivervi il profumo? Ed il sapore sublime? Fatto sta che ho voluto utilizzarne un po’ nella preparazione di questi ravioli, e vi assicuro che il risultato è delizioso. Eccovi gli ingredienti per 4 persone:

  • 350 gr. di farina 00
  • un uovo
  • un bicchiere d’acqua tiepida
  • un pizzico di sale
  • 200 gr. di prosciutto “Umbriaco” Renzini in un solo pezzo
  • 200 gr. di formaggio fresco cremoso

Fare la fontana con la farina unita al sale sulla spianatoia, rompervi al centro l’uovo ed iniziare ad impastare aggiungendo, poco per volta, l’acqua, fino ad ottenere un impasto elastico e consistente.

Coprirlo con un canovaccio e lasciarlo riposare.

Tritare finemente il prosciutto ed amalgamarlo al formaggio cremoso.

Dividere l’impasto in sei parti e tirare le sfoglie sottili e rettangolari, con il mattarello o con l’apposita macchina.

Spolverate lo stampo con la farina, per evitare che la sfoglia si attacchi.

Stendete la sfoglia sullo stampo e riempite le cavità con un piccola pallina di impasto, stando attenti che non sporga più alto del bordo dello stampo

Spennellate tutti i bordi con poca acqua e ricoprite con un’altra sfoglia.

Passate il mattarello avanti e indietro, esercitando una discreta pressione.

Capovolgete lo stampo ed estraete i ravioli.

Cuoceteli in abbondante acqua leggermente salata (basteranno pochi minuti).

EatParade vi consiglia di gustarli quasi in purezza: poco burro sciolto con un pizzico di pepe e qualche bacca di ginepro. In alternativa, un sugo leggero di pomodoro fresco al basilico.

Renzini e il tour “Vedi il Sapore”

Renzini, Alta Norcineria

già il nome basta a far capire di cosa si tratta. Le immagini sono ancora più esplicite. Parliamo di gusto, di gusto da vedere… sembra strano? Noi il gusto l’abbiamo “visto” in questi giorni, grazie al tour negli stabilimenti dell’azienda http://www.renzini.it

Un’accoglienza sbalorditiva, un trattamento principesco, una cordialità rara. Le stesse che riservano ai loro clienti, nei punti vendita e nel nuovissimo punto di ristoro di Montecastelli.

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E poi, durante le visite agli stabilimenti, io ed i colleghi dei blog La Masca in Cucina e Un Cuoco d’aMare, abbiamo constatato la cura e l’amore che tutti mettono nel loro lavoro, curando uno ad uno ogni prodotto, che viene lavorato a mano, rispettando rigorosamente le tradizioni.

Già al momento dell’arrivo presso il loro spaccio e punto di ristoro, siamo stati accolti da un buffet di benvenuto ricco di colori e profumi inebrianti, per passare poi al pranzo, con i piatti unici e raffinati del loro chef.

Il pomeriggio è trascorso con la visita allo stabilimento dei cotti, dove abbiamo potuto assistere alla preparazione di prosciutto, mortadella, porchetta, guidati da un pazientissimo responsabile che ci dato tutte le possibili informazioni ed ha risposto, con pazienza e competenza, a tutte le nostre domande; e vi assicuro che ne abbiamo fatte tante!

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Dalla porchetta, cotta per 10 ore nei forni, al Brace Norcino, rosolato dopo una prima cottura sottovuoto, abbiamo guardato, annusato e… salivato fino a sera, quando abbiamo finalmente dato soddisfazione alle voglie alimentari, con i magnifici taglieri di prodotti Renzini, accompagnati dai vini della cantina Albea di Alberobello, anch’essa di proprietà della famiglia e la conseguente cena, che si commenta da sé: date un’occhiata al menu!

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Poi, stanchi, ma soddisfatti, sistemazione nel lussuoso Borgo Palace Hotel

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Un’esperienza davvero fantastica, e questo è solo l’inizio…

Stay tuned! I

Prosciutto di cinghiale in crosta

Mi hanno regalato un bel pezzo di prosciutto di cinghiale.

Confesso di non amare particolarmente la selvaggina, tuttavia non mi sognerei mai di sprecare del cibo; perciò ho deciso di cucinarlo in maniera il più possibile appetitosa. Come sempre, con un occhio alla tradizione ed uno sguardo all’innovazione. Continua a leggere “Prosciutto di cinghiale in crosta”

Cupole di pasta mista

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Le cupole di pasta sono appetitose, gustose e utili.

Avete presenti quelle ricette dette “svuotafrigo” o “svuotadispensa”? Che fanno tanto pensare a tristi ricicli di rimasugli?

Bèh, eccone una che non ha proprio nulla di triste, anzi. E’ talmente bella e gustosa che mi capita anche di proporla quando ho ospiti a pranzo! Continua a leggere “Cupole di pasta mista”

Croissant salati al prosciutto con sfoglia semplice

Oggi una merenda diversa dal solito dolce: una benefica spremuta d’arancia e due croissant salati

Per questa pasta sfoglia, ispirata dall’Enciclopedia della Cucina Italiana, il procedimento è semplice, ma i tempi si allungano per le ore di riposo in frigo. Però si può congelare, in panetti da 250 gr., per averla sempre disponibile. Prima di utilizzarla, dopo lo scongelamento, è bene darle un giro di pieghe a libro con un po’ di farina. Continua a leggere “Croissant salati al prosciutto con sfoglia semplice”

Torta salata sfogliata con lievito madre liquido

La torta salata con lievito madre è nata da un’esigenza.

Una marea di lievito madre liquido… non ho avuto il tempo di panificare, questa settimana.

Buttarlo via mi dispiace sempre, ed allora vado di sperimentazioni. Provo una torta salata.

Ne prendo 200 gr. (idratazione 100%, non rinfrescato), aggiungo un pizzico di sale e farina q.b. per ottenere un panetto non appiccicoso ed elastico.

Lo lascio riposare un’oretta in frigo, poi comincio a stenderlo con la nonnapapera in strisce, fino all’ultima tacca.

Man mano che escono le strisce, le spennello di burro fuso, e le metto una sull’altra.

Alla fine do una schiacciata con il mattarello, arrotolo il tutto tra due fogli di carta forno e rimetto in frigo.

L’ho srotolata dopo un paio d’ore e l’ho farcita con quello che c’era d’avanzo (prosciutto cotto, pancetta, caciocavallo), riarrotolata e messa in forno a 180° ventilato per circa 40 minuti.

Più “vaporosa” della brisée, più compatta della sfoglia. Non è né brisée né sfogliata, ma un gustosissimo compromesso tra le due.