Strudel di fagiolini

Strudel di fagiolini

STRUDEL DI FAGIOLINI

Strudel di fagiolini

Per la pasta strudel :

  • 150 gr di farina 0
  • 1 uovo medio
  • 50 gr di acqua tiepida
  • 20 g di olio di semi a scelta
  • un pizzico di sale

Per il ripieno:

  • 400 g di fagiolini
  • 250 g di pomodori ciliegini
  • 100 g di parmigiano grattugiato
  • 100 g di provola a dadini
  • Un uovo
  • Una cipolla affettata finemente
  • Uno spicchio di aglio sbucciato
  • Un peperoncino, a piacere
  • 30 g di burro
  • Pangrattato
  • Olio extra vergine di oliva
  • sale

 

Versate la farina con il sale sulla spianatoia, formando una montagnola con un foro al centro, nel quale verserete l’acqua, l’olio e l’uovo leggermente sbattuto.

Impastate lentamente, facendo assorbire bene i liquidi.

Formate una palla, copritela con uno strofinaccio e lasciatela riposare.

Nel frattempo, pulite e lessate i fagiolini per 9/10 minuti in acqua leggermente salata, poi passateli in padella dove avrete fatto soffriggere la cipolla, l’aglio e il peperoncino in olio caldo.

Aggiungete i pomodorini tagliati a metà e fateli appassire qualche minuto.

Scolate il tutto e lasciate raffreddare.

Riprendete la pasta e stendetela su carta forno infarinata, tirandola con il mattarello dal centro verso i lati, cercando di dare una forma rettangolare. Dovrete raggiungere uno spessore di non più di 2 mm., la pasta strudel ideale è trasparente.

Spennellate la pasta con poco burro fuso, poi distribuitevi il pangrattato.

Sistemate i fagiolini sulla pasta, paralleli al lato che intendete avvolgere, poi spolverate con il parmigiano e i dadini di provola.

Arrotolate lo strudel aiutandovi con la carta forno, il più strettamente possibile, e sistematelo su una teglia facendo in modo che la chiusura sia sotto.

Infornate a 170/180 °C per circa un’ora, fino a quando la superficie sarà ben dorata.

Torta di patate al timo

Chi non ama la patata? Tralasciando doppi sensi e giochi di parole, parliamo esclusivamente del gustoso tubero. Dalle mie parti si coltiva la patata silana, che è universalmente riconosciuta tra le migliori in assoluto.

Oggi il Calendario del Cibo Italiano celebra la giornata degli sformati di verdure, e noi festeggiamo così.

Continua a leggere “Torta di patate al timo”

Tart di zucca al gorgonzola e timo

Tart di zucca, gorgonzola e timo

La summa excelsa mater, della quale tante volte ho già narrato, ha un’idiosincrasia nei confronti dei formaggi.

Attenzione: non si tratta di un’intolleranza ai latticini, perché di panna montata, crema, budino e panna cotta é capace di scofanarsene una quintalata e un tot. No, è proprio un’antipatia, un odio viscerale nei confronti dei formaggi. Ovviamente, del gorgonzola in particolare.

Nel periodo in cui studiavo a Messina e vivevo lì con mio padre Continua a leggere “Tart di zucca al gorgonzola e timo”

Torta salata senza glutine alle verdure

torta salata senza glutine

Una torta salata senza glutine bella da vedersi e anche buona.

La preparo spesso in tutte le occasioni in cui mi viene richiesto un piatto gluten free, perché questa pasta brisée (liberamente adattata da una ricetta tratta dal libro “Il dolce gluten free“di Gaia Pedrolli) è molto buona, rimane friabile senza sbriciolarsi come spesso accade agli impasti privi di maglia glutinica.

L’ho riproposta per la festa della mamma e mia madre, celiaca scarsamente rassegnata, l’ha gradita molto.

La scelta delle verdure di stagione regala gusto e freschezza e la rende leggera e proponibile a tutti. Continua a leggere “Torta salata senza glutine alle verdure”

Inguaribile dipendenza da pasta brisee e non solo.

Si, ci sono incontri che ti cambiano la vita, come la brisee di Michel Roux.

Ve ne ho parlato QUI e non sto a spiegare di nuovo ricetta e procedimento che trovate, peraltro, sul blog Cuocicucidici di Elisa Baker, che la prepara molto meglio di me.

Sono diventata briseediRouxdipendente e ne pagherò, insieme ai familiari, tutte le conseguenze sul livelli di colesterolo e di calorie, perché, ovviamente, a noi piace farci del male. E lo sappiamo fare MOLTO bene, tipo: brisée ripiena di prosciutto e formaggio, brisée dolce alla crema frangipane, brisée con l’impasto al cacao e la crema di melanzane. E… no, non ho fatto le foto, le abbiamo divorate prima.

Però ne ho salvata una, che, essendo leggermente più “light” è arrivata fino alla tavola senza essere mangiucchiata nel percorso cucina>divano davanti alla tv (perché è lì che, notoriamente, si consumano le brisée, tovagliolo in mano).

Però, vorrei prima parlarvi di un’altra terribile dipendenza, acquisita più o meno in contemporanea: l’MTChallenge.

Brutta bestia. Girate alla larga, datemi retta, è una roba demoniaca. Prima ti attira con visioni celestiali di preparazioni che solo a guardarle ti viene un’acquolina che nemmanco le Niagara Falls. Poi ti ammalia propinandoti i segreti di tali preparazioni e ti illude che anche tu, si proprio tu, benché misero e meschino, potrai aspirare un domani non solo a preparare tali miracoli della natura cibaria, ma addirittura a proporne di nuovi.

E’ un attimo. Mandi la richiesta perché si, tu aneli a siffatta celebrità, e loro te la fanno sospirare, desiderare, e mentre sei lì che strisci ed implori ed oramai non hai altro scopo nella vita, finalmente, ti accettano. E’ fatta, amico mio. Ti sei beccato la tua scimmia sulla spalla e non te ne libererai mai più. Pensa e trema: c’è chi è già alla 46sima sfidaaaaaaaaaaaa……..

Brisée piccante con crema di topinambur, cavolo viola e peperoni

Per la brisée vi riporto alla ricetta su citata, con l’unica aggiunta di qualche goccia di olio di peperoncino piccante, da noi calabresi denominato “olio santo”. Non so bene se perché fa miracoli, o per affinità con l’estrema unzione.

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Ingredienti per il ripieno:

  • 400 gr. di topinambur
  • 125 ml. di latte
  • mezzo cucchiaino di sale
  • 50 gr. di pecorino crotonese grattugiato
  • 200 gr. di cavolo viola
  • un peperone rosso
  • un peperone giallo

Stendete la pasta brisée a 2-3 mm di spessore, sistematela nello stampo e fatela riposare in frigo.

Tagliuzzare il cavolo viola e lessarlo per 40 minuti in acqua salata.

Scottare i peperoni in forno a 200° per 20 minuti, poi metterli in un sacchetto per surgelati, chiudere bene e lasciarli raffreddare. Il vapore all’interno del sacchetto staccherà la pelle, che verrà via con estrema facilità.

Tagliare i peperoni a pezzetti.

Riprendete lo stampo con la pasta, bucherellate il fondo, copritelo con carta forno e sistematevi dentro fagioli, ceci, o le apposite biglie.

Cuocete a 190° per 15 minuti, poi abbassate la temperatura a 170°, togliete carta e pesi e rimettete in forno per altri dieci minuti.

Pulire e sbucciare i topinambur, poi cuocerli nel latte fino a quando saranno ammorbiditi.

Passarli al setaccio con il latte, aggiungere alla purea ottenuta il sale ed il pecorino e amalgamare bene. Se il composto risultasse troppo denso, si può aggiungere un altro goccio di latte.

Unire alla purea il cavolo viola ed i peperoni.

Sistemate il ripieno nel guscio di pasta brisée e ripassate in forno a 180° per dieci minuti.

Brisee peperoni

 

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Torta salata mentecatta per il buttafuori

“Torta salata mentecatta” non è, probabilmente, un nome particolarmente appetitoso.

Ma ha un suo perché.

Chi incontra oggi mio figlio, potrebbe pensare che faccia il buttafuori, il body guard, il sollevatore di pesi. Insomma, con la sua robusta intelaiatura uso quattro stagioni, non è certo un fuscello. Ma alla mai abbastanza rimpianta età di quattro anni circa, era soprannominato “ossicino” e portava le bretelle per non restare in mutande (a quella età esiste già un elevato senso del pudore).

Io mi arrabattavo per fargli mangiare qualcosa, qualunque cosa, anche i chiodi che, comunque gli avrebbero fornito quel ferro di cui era carente. Non c’era verso. L’unico che riusciva a propinargli l’improponibile era mio padre, l’adorato nonno che gli inventava le storie più incredibili, e traeva motivo di divertimento da ogni spunto.

I piatti mentecatti nacquero il giorno in cui preparai il baccalà mantecato. Lo scheletrico pargolo chiese lumi al nonno, il quale inventò lì per lì la storia di un povero pesce sventurato, un tantino insipiente, deriso dagli altri abitanti del mare (da cui nacque, secondo lui, la frase “sei un baccalà”).

Un piatto di baccalà, mantecato o mentecatto che fosse, fu divorato, fiaba facendo, e da quel giorno in casa mia si mantecò a tutto spiano tutto il mantecabile. Nacquero storie di gnocchi, di risotti, di pasta, e nacque anche un futuro buttafuori.

Brisée di Michel Roux al baccalà mantecato e cipolla di Tropea.

Torta salata mentecatta 2

Per la pasta brisée ho seguito le indicazioni di Elisa Baker prese dal suo blog Cuocicucidici.

La mia unica, piccolissima, modifica è stata sostituire una piccola parte di farina, con farina di ceci che, si sa, col baccalà è la morte sua.

  • 250 g di farina (io 220 di farina 00 e 30 gr. di farina di ceci)
  • 150 g di burro, tagliato a pezzettini e leggermente ammorbidito
  • 1 cucchiaino di sale
  • un pizzico di zucchero
  • 1 uovo
  • 1 cucchiaio di latte freddo

Si inizia facendo la fontana con le farine setacciate, e mettendo al centro il burro freddo tagliato a pezzettini, lo zucchero, il sale e l’uovo, e lavorandoli velocemente con le punte delle dita.

Ora si incorpora la farina. Per evitare di riscaldare troppo l’impasto, ho lavorato di tarocco, aggiungendo poco per volta il latte.

Alla fine, ho dato qualche vigorosa impastata con le mani, ho formato una palla, l’ho avvolta in pellicola alimentare e l’ho messa in frigo.

Torta salata impasto

A questo punto, mi sono dedicata al ripieno, con questi ingredienti:

  • 500 gr. di baccalà, ammollato per 48 ore, in acqua fredda cambiata più volte
  • due spicchi d’aglio
  • un peperoncino piccante
  • un mazzetto di prezzemolo
  • 50 gr. di olio extra vergine d’oliva
  • una cipolla di Tropea

Sciacquare bene il baccalà in acqua corrente, metterlo in un tegame con acqua fredda, portare a bollore e cuocere per una ventina di minuti.

Lasciare raffreddare nell’acqua di cottura, poi pulire accuratamente dalla pelle e dalle lische.

Soffriggere nell’olio l’aglio ed il peperoncino, poi schiacciarli e toglierli.

Lasciare raffreddare l’olio, poi passare il baccalà al setaccio ed aggiungere il prezzemolo lavato e sminuzzato e l’olio a filo, sbattendo energicamente con un cucchiaio di legno.

Riprendere dal frigo la pasta brisée, ritagliare dei cerchi dal diametro un po’ più grande degli stampi che si utilizzeranno, perché la pasta in cottura tenderà a ritirarsi..

Foderare gli stampi, bucherellare la pasta con la forchetta e riempire il fondo con fagioli, ceci, o le apposite palline di ceramica.

E’ consigliabile rivestire la pasta con carta forno, prima di mettere i pesi. Io ho saltato questo passaggio, per semplice dimenticanza.

Cuocere a 180° per 15 minuti.

Togliere i pesi e ripassare in forno per 5 minuti.

Torta salata in b ianco

Riempire le basi di brisée con il baccalà mantecato e guarnire con anelli di cipolla di Tropea.

Rimettere in forno per dieci minuti, accendendo il grill negli ultimi 3/4 minuti.

La mia proposta per l’ MTChallenge di marzo. BANNER

 

 

 

Torta di patate e tonno

La torta di patate e tonno può essere un ottimo antipasto, ma anche un secondo piatto saporito e completo.

Semplicissima da preparare, piace sempre a tutti.

Gli ingredienti per 4 persone sono:

  • 3 patate di media grandezza (circa mezzo chilo in tutto),
  • 150 gr. di tonno sott’olio (se non avete quello fatto in casa, va bene quello in scatola),
  • un cucchiaino di pasta d’acciughe,
  • una manciata di capperi sott’aceto,
  • una decine di olive verdi e nere,
  • 5/6 fette di pomodori secchi.

Lessate le patate in acqua (senza salare), poi sbucciatele e passatele al setaccio.

Tritate gli altri ingredienti, non troppo finemente, con un cucchiaio dell’olio del tonno.

Amalgamate il trito alle patate.

Ungete leggermente uno stampo di silicone e disponetevi il composto, pressando bene.

Lasciate riposare in frigo per qualche ora.

Al momento di servire la torta di patate e tonno, sformatela delicatamente e guarnite con verdure, ciuffi di maionese e olive affettate.

Potete aggiungere al composto un po’ di maionese e renderlo spalmabile: può essere utilizzato per tartine e tramezzini.

Da EatParade con gusto!

Torta pasqualina monoporzione con uova di quaglia

La torta pasqualina è sempre presente sulla tavola di Pasqua, o per la gita di pasquetta.

C’è da dire, però, che la vera torta pasqualina è sempre più rara da trovare. Parlo di quella originale, fatta con più sfoglie, con le bietole, con gli strati di ripieno ben separati. Ormai si fa con impasti già pronti, con pasta sfoglia, con formaggi di vario tipo, con carciofi, spinaci, zucchine e piselli, e addirittura una versione dolce, che con la pasqualina ligure ha in comune sono l’uovo. Continua a leggere “Torta pasqualina monoporzione con uova di quaglia”