“Eh, che maniere! Qui fanno sempre così perché loro sono grandi, ed io sono piccolo e… bianco! E’ un’ingiustizia, però”
Nella variante “nera” molti di voi, soprattutto i miei coetanei, avranno riconosciuto questa lamentela di Calimero, personaggio dello storico Carosello.
In questo caso il “piccolo e bianco”, ignorato e scansato, è il fagiolo poverello bianco e già il nome la dice lunga.
In dispetto alle dimensioni ridotte, al colore anonimo, alla scarsa diffusione, è un prodotto DOP, coltivato sul Pollino, a cavallo tra Calabria e Basilicata, in una zona già nota per la lenticchia di Mormanno
Ricco di proteine, il fagiolo poverello ha una buccia molto sottile che lo rende facile e veloce da cuocere.
Parlando di Calimero, povero uccelletto vilipeso, in occasione della giornata nazionale dei fagioli sul Calendario del Cibo Italiano abbiamo voluto dedicargli la ricetta, così abbiamo preparato
Fagiolo poverello all’uccelletto *
ricetta originale da “La scienza in cucina” di Pellegrino Artusi
Per 4 persone
- 240 g di fagiolo bianco poverello fresco o secco
- foglie di salvia
- olio extra vergine di oliva
- salsa di pomodoro
- sale e pepe
Se utilizzate i fagioli secchi, metteteli a bagno in acqua tiepida per 6 ore con un pizzico di bicarbonato e delle foglie di alloro.
Scolateli bene e procedete secondo ricetta.
Lessate i fagioli per 35/40 minuti e scolateli bene.
Scaldate l’olio in un tegame con le foglie di salvia. Se piace, potete aggiungere un peperoncino semipiccante.
Unite i fagioli, un pizzico di sale e una spolverata di pepe e fate insaporire per 5 minuti, mescolando ogni tanto delicatamente.
Versate sui fagioli la salsa di pomodoro e lasciate asciugare per 10/15 minuti.
* si pensa che l’Artusi abbia così definito i fagioli preparati in questo modo, ovvero “a guisa d’uccellini” perché allo stesso modo venivano cucinati i piccoli volatili di cacciagione.