Tagliata di pollo con uvetta e pinoli

La tagliata di pollo è un piatto sano e nutriente.

Per gustarlo al meglio, si può ingolosire con un condimento particolare.

In questa ricetta ho osato uvetta e pinoli. Squisito!

In più, la salsa di soia regala un tocco orientaleggiante che non guasta.

E’ molto buona gustata tiepida. Vi va di provare?

Ecco gli ingredienti per 4 persone:

  • due petti di pollo,
  • 40 gr. di uvetta,
  • 40 gr. di pinoli,
  • 70 gr. di aceto bianco,
  • 70 gr. di burro,
  • 2 cucchiai di salsa di soia,
  • 1 cucchiaino di maizena (amido di mais)
  • sale,
  • pepe,
  • poco olio.

Fate rinvenire l’uvetta in acqua calda.

Tostate per un paio di minuti i pinoli in una padellina senza olio né burro.

Dividete in due i petti di pollo, puliteli bene, poi ungeteli con l’olio e cospargeteli di sale e pepe.

Grigliateli su una piastra rovente, rigirandoli da tutti e due i lati, per 4/5 minuti.

Avvolgeteli in fogli d’alluminio e teneteli al caldo (nel forno tiepido va benissimo).

Sciogliete il burro in un tegame, aggiungete i pinoli precedentemente tostati, l’uvetta ben strizzata, l’aceto e lasciate evaporare l’aceto per 2/3 minuti, poi unite l’amido di mais.

Mescolate bene per fare addensare la salsa, facendo attenzione a non formare grumi.

Fuori dal fuoco, unite la salsa di soia.

Tagliate i petti di pollo in fettine sottili, conditele con il sughetto e passatele per un paio di minuti sotto il grill.

Se volete un piatto più aromatico, aggiungete alla tagliata di pollo un trito di prezzemolo, timo, maggiorana, erba cipollina… è un consiglio da EatParade con gusto!

Panini con uvetta

Panini con uvetta: quand’ero bambina li mangiavo spesso; trascorrevo le vacanze da mia nonna, in un paesino dell’alto Piemonte, e tutte le mattine andavamo a prendere la michetta per la mia merenda e il panino all’uvetta per la colazione.

Ancora oggi li associo al profumo di quella panetteria, all’aroma delle brioche e dei cornetti, alla doratura delle pagnotte appena sfornate, al calore che proveniva dal forno. Con questa ricetta di semplicissima esecuzione ho ritrovato tutti quei ricordi. Per un attimo, con gli occhi chiusi, mi sono sentita nuovamente piccina. Spero di trasmettervi, anche solo in parte, le stesse magnifiche sensazioni.

  • 500 gr. di farina 00;
  • 215 ml. di latte;
  • 20 gr. di lievito di birra;
  • 35 gr. di burro;
  • 25 gr. di zucchero;
  • mezzo cucchiaino di sale;
  • 150 gr. di uvetta

Ammollate l’uvetta in acqua tiepida.

Sciogliete il lievito in poco latte intiepidito con lo zucchero, poi unite il resto del latte e la farina.

In ultimo unite il burro ammorbidito e l’uvetta, asciugata ed infarinata.

Coprite l’impasto e lasciatelo riposare per un’ora, coperto da uno strofinaccio.

Date due giri di pieghe, poi lasciate nuovamente lievitare per un’altra ora.

Suddividete l’impasto in 15 pezzi (o meno, se li preferite più grandi), ed arrotondateli a palline, disponendoli sulla placca ricoperta da carta forno.

Cuocete per 30 minuti a 220°.

Gustateli ad occhi chiusi, e pensate al profumo ineguagliabile di una panetteria in un minuscolo paesino di montagna: è il consiglio di EatParade

 

 

 

 

Angelica allo zabaione e uva cilena

Questo impasto mi è piaciuto talmente tanto, che ho deciso di utilizzarlo per una angelica allo zabaione

Ho aumentato di 30 gr. lo zucchero e di 20 il burro, lasciando invariato il resto.

Dopo la prima lievitazione, ho steso l’impasto a rettangolo, e l’ho lasciato riposare per un’ora.

L’ho spalmato con crema pasticcera aromatizzata al marsala (ho aggiunto un altro cucchiaio di fecola, per renderla più densa).

Ho sparso dell’uva cilena essiccata, precedentemente ammollata nello stesso marsala che ho usato per la crema.

Ho arrotolato dal lato più largo, ho tagliato a metà per il lungo, ho sovrapposto, intrecciandole più volte, le due metà facendo attenzione a lasciare in alto la parte tagliata, ed ho sistemato in una teglia per ciambella, imburrata ed infarinata.

Ho atteso il raddoppio (ci sono volute 6 ore) poi ho infornato a 180° per 50 minuti.

Nell’ultimo quarto d’ora ho coperto con un foglio d’alluminio.

Appena sfornata, l’ho bagnata con una glassa piuttosto liquida di zucchero a velo ed acqua, poi ho spolverato con zucchero in granella.

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