Cacio, pepe e lezioni di cucina

Cacio e pepe

Gli anni 70 stavano trascinando la coda e Firenze era il mio Eldorado.

Mi sentivo libera, adulta e felice; lo studio era l’ultimo dei problemi, bastava il minimo sindacale “tanto il voto di laurea non lo guarda nessuno” e io avevo cose più importanti da fare. Una città da vivere, una vita da scoprire con la mia bicicletta verde di seconda mano con il freno a retropedale, i corsi di rock acrobatico, il lavoro in un negozio di mobili, le fughe alla cenerentola dalle discoteche perché il convitto delle suore chiudeva i cancelli alle 23,30 e facevo la strada di corsa cantando “I will survive” e “Born to be alive”.

Ogni tanto restavo chiusa fuori, ma le amiche casamunite avevano sempre un tappeto a disposizione. A 18 anni non si bada alla comodità, il sonno ti prende pure in piedi e la parola “insonnia” è un vocabolo senza significato, proprio come “responsabilità”, “dovere”, “preoccupazione”.

Quando finalmente arrivò la stanza in appartamento condiviso, che nel mio immaginario era il must della trasgressione, tipo “lì dentro potrò finalmente fare… ” boh, nemmeno io sapevo cosa, ma ci poteva stare qualunque opportunità, ero già troppo -vecchia- per godermela come pensavo. La maturità ti arriva così all’improvviso, come una mazzata tra capo e collo e quando te ne rendi conto sei già grande.

In quel periodo mi appassionai anche alla cucina. Reduce dai sofficini/bastoncini/cordonbleu di mia madre (totalmente negata) e stanca della gastrite che mi tormentava, iniziai a seguire un corso di cucina e il primo piatto  che mi insegnarono e mi fecero preparare completamente da sola fu la cacio, pepe e burro.

Anatema! Griderà qualcuno, il burro che ci azzecca? Eppure quel zinzinino di burro aggiunto alla cremina, ci sta proprio bene.

Provare per credere.

Spaghettoni cacio, pepe e burro

Cacio e pepe

Ingredienti per 4 persone

  • 400 g spaghettoni (se li trovate, meglio ancora i classici tonnarelli)
  • 200 g di pecorino grattugiato (ovviamente io uso quello crotonese DOP)
  • Pepe nero in grani (tanti. Ma proprio tanti e comunque a sentimento. Diciamo almeno 100?)
  • un cucchiaino di burro.

Cuocere gli spaghettoni al dente in abbondante acqua salata.

Pestare con il mortaio i grani di pepe, conservandone un pizzico da parte, e amalgamarli al pecorino grattugiato in una ciotola capiente.

Aggiungere quattro/cinque cucchiai di acqua di cottura della pasta, mescolando con il frustino, fino ad ottenere una cremina. Unire il burro e mescolare ancora.

Scolare la pasta velocemente (meglio se rimane un po’ “bagnata”) e aggiungerla al condimento.

Mescolare bene e servire cospargendo con il pepe tenuto da parte.

QUI un’altra ricetta con il pecorino crotonese DOP.

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