Il primo “vitello tonnato” della storia, probabilmente non assomigliava nemmeno lontanamente a questo.
Il Calendario del cibo italiano dedica anche al vitello tonnato una giornata, raccontandone la nascita, la tradizione e la ricetta originale.
Così, per non essere scomunicata, evito di chiamare “vitello tonnato tradizionale” la variante della mia nonnina piemontese… la sostanza non cambia, il gusto si. A me piace così.
Le ricette di mia nonna provenivano dalla famiglia, dalle amiche, dai cuochi dell’osteria che per tanto tempo ha gestito. Oppure dal “Talismano della felicità” di Ada Boni e dal Pellegrino Artusi. Sono i due libri che io ricordo da sempre nella sua cucina. Questa ricetta credo sia proprio della Boni, leggermente modificata da nonna Neta che aggiungeva carota e sedano (perchè danno sapore e fanno bene) e una patata piccola (così fa la crema). La sapeva lunga!
Vitello tonnato di nonna Neta
Ingredienti per 4 persone:
- girello di coscia di vitello da circa un kg
- una cipolla bianca
- un gambo di sedano
- una patata
- una carota
- sale
- pepe nero
- rosmarino
- un litro di vino bianco secco
- una noce di burro
- un cucchiaio di olio extra vergine di oliva
- 160 g di tonno sott’olio
- 70 g di acciughe sott’olio
- una manciata di capperi sott’aceto
Procedimento:
Prendiamo il girello di coscia e lo mettiamo a macerare una notte con una carota, una cipolla, un gambo di sedano, tutto tagliato a tocchetti, sale grosso e pepe in grani,rosmarino ed un litro di vino bianco a scelta (Greco di Lamezia, nel mio caso).
Il giorno dopo prendiamo il nostro girellino e lo rosoliamo velocemente in una noce…- facciamo un’albicocca – di burro, e poco olio, aggiungiamo una scatoletta grande di tonno sott’olio (mi pare siano da 160 gr.), una piccola di acciughe, e tutto l’intingolo in cui ha macerato, comprese le verdure, alle quali aggiungeremo la patata a tocchetti.
Lasciamo cuocere a fuoco lento fino a quando il liquido si riduce a metà (un paio d’ore).
Togliamo la carne e lasciamo raffreddare bene, intanto frulliamo tutto ciò che è rimasto nella pentola (io l’ho fatto nel bimby, ma viene bene anche con il mimipimer).
Affettiamo il girello e lo ricopriamo con la salsa.
La rosolatura nel burro si può anche evitare, per avere un piatto più leggero.
Se la salsa è un po’ liquida, si lascia ridurre cuocendola ancora un po’ con un pizzico di farina.
Vengo a cena a casa tua, posso?
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Lo dici sempre, ma non lo fai mai :-p
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Beate coloro con nonne che cucinavano…
La “cara” nonna paterna mi invitava a casa sua per cucinare e, una volta pronto, mi buttava fuori di casa perché arrivavano i miei cugini a pranzo!
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La mia nonna paterna mi diceva di portarmi un panino da casa 😀
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le nonne sono quasi sempre un successo assicurato. Bella versione!
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Vero, le nonne sono un patrimonio dell’umanità!
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